Ieri è ufficialmente iniziata l’avventura di Davide Cassani come nuovo c.t. della Nazionale italiana di ciclismo. Una conferenza stampa presso la sede del Coni a Roma, presenti anche il massimo dirigente dello sport italiano Giovanni Malagò e il presidente della Federazione, Renato Di Rocco. Le parole di Cassani fanno trasparire la sua grande emozione per il nuovo ruolo, ma le idee dell’ex commentatore tecnico della Rai sono già molto chiare: “La maglia azzurra è sempre stata il mio sogno, quando l’ho indossata per la prima volta ero l’uomo più felice del mondo. Mi è difficile trovare le parole per esprimere la mia gioia nel ritornare in gruppo, lo sono stato per 15 anni. Mi è venuta la voglia di tornare perché il ciclismo è la mia passione ed andare in bici una delle cose più belle che si possa fare. Essere stato in maglia azzurra mi ha portato in Rai e la Rai mi ha riportato in maglia azzurra. Anche lì trovato una squadra dove sono stato a meraviglia e devo ringraziarli per questa opportunità”. L’attività del nuovo corso della Nazionale partirà subito, con due ritiri a Lido di Camaiore, uno dal 26 febbraio al 1° marzo dedicato ai corridori papabili per la convocazione per la gara in linea del prossimo Mondiale (Valerio Agnoli, Enrico Battaglin, Ivan Basso, Eros Capecchi, Damiano Caruso, Giampaolo Caruso, Damiano Cunego, Sonny Colbrelli, Alessandro De Marchi, Francesco Gavazzi, Oscar Gatto, Vincenzo Nibali, Adriano Malori, Marco Marcato, Sacha Modolo, Moreno Moser, Simone Ponzi, Filippo Pozzato, Matteo Rabottini, Daniele Ratto, Diego Ulissi, Ivan Santaromita, Daniel Oss, Matteo Tosatto, Alessandro Vanotti) e il successivo, dal 1° al 5 marzo, dedicato invece agli specialisti delle cronometro, cioè Stefano Pirazzi, Manuele Boaro, Marco Coledan, Dario Cataldo e Manuel Quinziato. Insomma, anche se i titoli iridati saranno assegnati a Ponferrada (Spagna) solo alla fine di settembre, si fa già sul serio: “Dopo incontrerò anche gli Under 23 e gli juniores, perché i giovani sono interessanti, sono cresciuti bene e possono darci delle belle soddisfazioni. Farò il c.t. 365 giorni l’anno. Voglio vedere i professionisti, ma anche i giovani e le gare dei ragazzi. Nel ciclismo ci sono da sempre, ma ci sono sfaccettature che devo approfondire. E poi voglio studiare come aumentare il numero dei bambini che usano la bicicletta”. Al Mondiale non si potranno usare le radioline, ma Cassani è tranquillo: “Non ne avrò bisogno. Io ai corridori parlerò prima. Nel 1991 a Stoccarda, all’ultimo giro del Mondiale avevo provato a vincerlo, ma avevo la fiducia del mio c.t., sapevo che dovevo aiutare la squadra e lo feci. Arrivai nono, vinse Bugno ma per me fu il Mondiale più bello”.