Manda un messaggio chiaro a Mario Balotelli, ma non solo. Il c.t. della Nazionale, in una intervista esclusiva concessa a Rai Sport 1 per la trasmissione Zona 11 Post Meridiem, risponde così a una domanda sulla deludente prestazione di SuperMario in Champions League che potrebbe metterne in dubbio il posto da titolare in azzurro: “Io, dei 23 per il Mondiale, non ho ancora deciso nulla, l’unico titolare è Buffon. Tutti gli altri sono sotto osservazione, Balotelli compreso”. Insomma, le gerarchie in vista di Brasile 2014 sono già definite solamente in porta: per tutto il resto “devo valutare la condizione fisica e lo stato mentale”, e questo è un messaggio molto chiaro ad impegnarsi al massimo nei mesi che mancano da qui alla spedizione iridata. Vale per chi deve ancora conquistare un posto, ma vale anche per chi in Brasile andrà certamente, ma non può dare per certo un posto da titolare. Della prima categoria fa parte anche Antonio Cassano, le cui quotazioni per una convocazione sembrano in aumento: Prandelli chiarisce che le porte della Nazionale per lui “non sono mai state chiuse, ma non sono neanche troppo aperte. Sappiamo che Antonio è un grande talento che fa giocare bene le squadre, ma sappiamo anche che è un giocatore che devi mettere in un contesto organizzato, non devi dare solo a lui la responsabilità. Questo discorso riguarda anche Balotelli: Mario deve rimanere in un contesto di squadra, in un’idea di gioco e poi loro possono farti fare il salto di qualità”. Finito lo stage di Roma con 30 giovani che potrebbero rappresentare il futuro dell’Italia calcistica, il c.t. lancia un piccolo allarme: “Non c’è preoccupazione, ma c’è l’esigenza di stimolare ancora di più questi giocatori, purtroppo alcuni nostri giovani si sono persi”. Il bilancio di questi tre giorni è comunque molto positivo: “I ragazzi hanno partecipato con grande entusiasmo, attorno a loro c’era un buon clima. Tutti dobbiamo pensare che questi saranno i giocatori della Nazionale del futuro. Non vedo lo stage come un contentino. Sappiamo che i calendari sono fitti e che i club hanno tanti impegni. Dovremmo dare una continuità a questo stage per farli crescere, sia da un punto di vista tecnico che mentale, per capire anche se riescono a sopportare il grande stress”. A proposito di futuro: come sta la trattativa sul rinnovo del contratto del c.t.?
Prandelli spiega: “Quando ho detto che o trovo l’accordo per il rinnovo o sto fermo significa che ho fatto una riflessione personalissima condivisa dal mio staff: noi non riusciamo a giocare su due tavoli. In questo momento ho in testa il Mondiale e voglio prepararlo nel migliore dei modi. Mentalmente non ce la faccio a programmare un futuro con un club, quindi ho detto che se troverò l’accordo con la Nazionale bene, altrimenti starò fermo. La Nazionale merita rispetto, le persone che gestiscono la Nazionale sono persone perbene e che forse per la prima volta hanno superato l’ostacolo del vincolo del risultato, cioè stanno proponendo al c.t. un ulteriore prolungamento a prescindere dal Mondiale. È gratificante e mi riempie di orgoglio. Il progetto tecnico va condiviso da tutti, perché non sarò commissario unico. Disponibilità al cento per cento a lavorare alla crescita tecnica, ma non ho mai fatto niente da solo in vita mia. La Federazione deve diventare un club importante. Questa unione è necessaria per essere più credibili. La Nazionale è sempre stata oggetto di critiche: se uno critica per due giorni un club, al terzo giorno c’è qualcuno che mette qualche paletto, mentre in Nazionale non è così. Noi siamo aperti, siamo democratici: ognuno può dire quello che vuole giustamente, ma non bisogna esagerare”.