Penultima amichevole della Nazionale prima dei Mondiali Brasile 2014. Stasera alle ore 20.45 allo stadio Renato Curi di Perugia si giocherà Italia-Lussemburgo. Test di poco valore tecnico, magari utile solo per provare un’altra volta gli schemi della squadra del c.t. Cesare Prandelli, che comunque ha bisogno di continuare nel modo migliore il processo di avvicinamento alla competizione iridata. Dopo le polemiche per l’esclusione di Giuseppe Rossi bisognerà quindi dare spazio al calcio giocato, anche se con una cenerentola del football europeo. In ogni caso ci sarà grande entusiasmo dei tifosi per gli azzurri, una cosa certamente positiva. Per presentare quest’incontro abbiamo sentito l’ex calciatore Antonello Cuccureddu. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Italia-Lussemburgo sarà un test importante? Direi una verifica che va fatta prima della partenza per il Brasile.
Proverebbe tutti i giocatori? Proverei i rincalzi: darei spazio alle seconde linee e farei giocare i calciatori che non dovrebbero far parte della formazione tipo dell’Italia.
In particolare chi schiererebbe in attacco? Magari proverei Insigne, per valutarne le condizioni di forma e per dargli fiducia.
Sarà una partita da giocare al massimo? Naturalmente no, è giusto un allenamento da giocare con scioltezza e tranquillità.
Quanto contano queste amichevoli? Poco, sono test appunto che vengono fatte prima delle partite ufficiali.
Le piace come Prandelli sta gestendo la Nazionale? Sì, sta gestendo la Nazionale nel modo migliore possibile, con tranquillità e cercando anche di smussare le polemiche che ci sono sempre prima della partenza dei Mondiali.
Lo conosce bene, era suo compagno di squadra alla Juventus… Anche allora era un tipo tranquillo, pacato. Un calciatore e una persona molto simile ad adesso.
Avremo comunque lo stadio di Perugia esaurito… E’ normale, giocherà la Nazionale e tutto questo entusiasmo è comprensibile.
Il suo pronostico su quest’incontro? Naturalmente vedo una vittoria molto facile dell’Italia.
Lei nel 1978 fu tra i calciatori che parteciparono ai Mondiali in Argentina: cosa significa giocare in Sudamerica?
Intanto non è detto che se hai il fattore campo a favore puoi vincere, poi è anche vero che avere tantissimo pubblico a tuo favore è una cosa non indifferente. Certo mi ricordo che noi nel 1978 battemmo anche l’Argentina…
Che Nazionale era? Qualcuno dice che era più forte anche di quella del 1982… Lo dicono in tanti e in effetti fu una grande Nazionale. Credo che dal 1978 sia iniziato il ciclo di un’Italia che fece veramente la storia del calcio. (Franco Vittadini)