Il presidente del Brasile Dilma Rousseff ha deciso di impiegare le forze dell’ordine durante le partite e gli eventi del Mondiale 2014, che inizierà giovedì 12 giugno con la partita Brasile-Croazia. L’organizzazione non governativa Amnesty International, impegnata nella difesa dei diritti umani, ha lanciato l’allarme: “Coloro che scenderanno in strada per manifestare rischiano di andare incontro a una violenza indiscriminata da parte della polizia e dell’esercito, che stanno aumentando gli sforzi per controllare le proteste“. Il presidente dell’associazione Atila Roque ha aggiunto: “La coppa del mondo sarà un banco di prova decisivo per le autorità brasiliane. Sta a loro usare quest’opportunità per fare passi avanti e garantire che le forze di sicurezza incaricate di controllare le manifestazioni durante il torneo non commettano ulteriori violazioni dei diritti umani“. Amnesty International ha pubblicato un rapporto dal titolo ‘Loro usano la strategia della paura. Proteggere il diritto di manifestazione in Brasile’, in cui sono descritte le violazioni dei diritti umani da parte della polizia. A rimetterci rischiano di essere le tante persone che da circa un anno protestano nelle strade contro le eccessive spese statali per l’organizzazione di mondiali ed Olimpiadi 2016. Dietro la faccia calcistica del mondiale se ne cela un’altra più preoccupata: quella di tanti cittadini che si vedono richiedere dallo stato altri soldi. Amnesty conclude così il suo rapporto: “Mentre gli occhi del mondo sono puntati sul Brasile le autorità devono impegnarsi pubblicamente a non usare forza eccessiva nei confronti dei manifestanti e a indagare su ogni abuso“.
L’Inghilterra deve rinunciare ad Alex Oxlade-Chamberlain per i Mondiali 2014. L’esterno dell’Arsenal si è infortunato al ginocchio nel corso dell’amichevole giocata contro l’Ecuador; inizialmente si era parlato di uno stop di una decina di giorni, ma ora sul Guardian si legge che il calciatore deve purtroppo tornare a casa. Svanito dunque anche per lui il sogno Mondiale: è l’ennesimo infortunato che non riesce ad andare in Brasile. Adesso spetta al Commissario Tecnico della nazionale Roy Hodgson scegliere il suo sostituto: alla lista dei 23 convocati erano già state aggiunte sette riserve, tra queste sarà selezionato il giocatore che si aggregherà al gruppo.
L’Olanda rischia di perdere un secondo giocatore in vista dei Mondiali dopo avere già dovuto rinunciare a Kevin Strootman, fermo dallo scorso mese di marzo per la lesione ai legamenti del ginocchio. Robin Van Persie, sulla carta l’attaccante titolare degli Orange, ha giocato soltanto il primo tempo dell’amichevole contro il Galles, vinta 2-0: non si è però trattato di un normale avvicendamento dovuto alla volontà di vedere tutti i calciatori all’opera, ma di un problema all’inguine. Van Persie ha già avuto una stagione travagliata nella quale non è riuscito a dare tutto il suo contributo al Manchester United e ha saltato diverse gare; adesso si teme che possa rimanere fuori almeno per le prime partite dell’Olanda ai Mondiali. Essendo che il girone è durissimo (ci sono Spagna, Cile e Australia) per il Commissario Tecnico Louis Van Gaal sarebbe una tegola non da poco.
L’Inghilterra deve fare i conti con l’infortunio di Alex Oxlade-Chamberlain, che a pochi giorni dal debutto nei Mondiali Brasile 2014 si è fatto male nel corso dell’amichevole pareggiata ieri dalla squadra di Roy Hodgson contro l’Ecuador (2-2). Succede tutto dopo circa un quarto d’ora della ripresa della partita di Miami: il giocatore dell’Arsenal resta a terra dopo un contrasto contro un avversario, tanto da venire sostituito al 18′ da Flanagan. Un problema che nei primissimi momenti non sembrava gravissimo per il centrocampista della Nazionale inglese, ma il responso del giorno dopo è quello di un infortunio al ginocchio che costringerà Oxlade-Chamberlain ad uno stop di almeno dieci giorni. Ciò vuol dire che il Gunner salterà certamente la partita contro l’Italia, che è in programma sabato 14 giugno a Manaus, ma se la diagnosi dovesse peggiorare non è nemmeno escluso che Hodgson possa decidere – sia pure a malincuore – di sostituirlo con una riserva nell’elenco dei 23 convocati. Insomma, il Mondiale di Alex Oxlade-Chamberlain potrebbe essere finito ancora prima di cominciare.
E’ notizia di qualche giorno fa: il Sunday Times ha pubblicato i , ovvero una serie di documenti atti a certificare come l’assegnazione dei Mondiali di calcio del al Qatar sia stata frutto di corruzione e manipolazione di dirigenti e funzionari delle varie federazioni; a capo dell’operazione vi sarebbe Mohamed bin Hammam, ex presidente della Asian Football Confederation e già squalificato a vita per qualcosa di simile. Sull’argomento si è speso l’attuale presidente della UEFA, Michel Platini; a L’Equipe, l’ex fantasista della Juventus e della nazionale francese ha fatto sapere che “se la corruzione sarà provata procederemo a una nuova votazione per assegnare il Mondiale a un altro Paese”. Il Qatar dunque rischia; in caso contrario, come sappiamo la FIFA sta già studiando il modo di inserire la Coppa del Mondo in inverno viste le temperature impossibili che l’estate degli Emirati Arabi possono toccare.
Uno dei protagonisti della nostra Serie A che scenderà in campo anche ai Mondiali Brasile 2014 è il ghanese Afriyie Acquah, che si è raccontato in una bella intervista con il sito ufficiale della Fifa in vista del grande torneo iridato. Il centrocampista del Parma racconta la sua carriera fin dagli inizi, complicata come spesso è per i giovani talenti africani: per lui il primo impatto con l’Europa fu in Irlanda del Nord. Il salto di qualità però per lui è arrivato in Italia, prima al Palermo e poi appunto al Parma, dove è tornato nell’ultima stagione dopo un’esperienza tedesca con la maglia dell’Hoffenheim. Proprio dopo il ritorno in Emilia ha cominciato a pensare seriamente ai Mondiali, facendo il massimo per meritarsi la convocazione pur nella consapevolezza che non sarebbe stata scontata: “Il Ghana ha tanti buoni giocatori, non ho mai pensato che la convocazione fosse automatica per me”. Ma tutto è andato per il meglio: il c.t. Kwesi Appiah ha convocato il ventiduenne centrocampista, che ora può dire: “Giocare al Mondiale mi aprirà nuove porte, spero di attirare l’attenzione dei club più grandi”.
Preoccupa il Portogallo mentre l’inizio dei Mondiali si avvicina sempre di più. La federazione parla di una tendinite rotulea del ginocchio sinistro, e ovviamente trattandosi dell’elemento di spicco della Nazionale lusitana – oltre che l’uomo simbolo di Brasile 2014 al pari di Leo Messi e del padrone di casa Neymar – l’apprensione cresce a Lisbona e dintorni, dove si punta moltissimo sull’asso del Real Madrid per andare il più avanti possibile nel torneo iridato. Non ci sono soltanto i postumi della lesione muscolare a una coscia quindi a preoccupare Cristiano Ronaldo e il Portogallo. A questo punto la situazione è delicata: di certo la tendinite spingerà a grande cautela nelle amichevoli che mancano da qui all’inizio dei Mondiali. ha già saltato la sfida contro la Grecia e adesso non dovrebbe prendere parte nemmeno ai prossimi impegni contro Messico e Irlanda, perché comprensibilmente il mirino è puntato su lunedì 16 giugno, quando la prima partita del girone metterà subito il Portogallo di fronte alla Germania nel big-match del gruppo G. Tra l’altro anche il Real Madrid segue con preoccupazione la vicenda: vero che la nuova stagione è ancora lontana, ma la tendinite è un problema che potrebbe aggravarsi in caso di un impegno pesante e prolungato, come appunto potrebbe essere Brasile 2014 se il Portogallo dovesse andare molto avanti. Il presidente Florentino Perez ha già lanciato un avvertimento: “I campioni come Ronaldo devono giocare solo quando stanno bene”…
Ai Mondiali 2010 il polpo Paul aveva fatto scalpore azzeccando i sette risultati della Germania, ovvero la sua nazione di origine; la Cina ha preso spunto dalla vicenda e, quattro anni più tardi, ha deciso di replicare. L’agenzia Xinhua ha rivelato che il centro per riproduzione di panda Sichuan, nato per preservare una specie a rischio di estinzione, ha messo a disposizione alcuni cuccioli per i pronostici delle partite. Nella fase eliminatoria, essendo possibili anche i pareggi, i piccoli panda avranno a disposizione tre ceste di cibo e dovranno sceglierne una (è quello che faceva anche Paul, aprendo il contenitore “giusto” dal quale mangiare); quando inizieranno le partite a eliminazione diretta dovranno invece decidere su quale dei due alberi arrampicarsi, ognuno ovviamente sarà contrassegnato da una bandiera. Al di là della cabala e dell’iniziativa suggestiva, in Cina sono anche convinti che l’utilizzo dei panda per i pronostici dei Mondiali possa servire a sensibilizzare l’opinione pubblica su questa specie a rischio. Cosa che sta funzionando.
Manca ormai poco all’inizio dei Mondiali 2014: tra otto giorni Brasile-Croazia inaugurerà la ventesima edizione della Coppa del Mondo. Nel frattempo la FIFA e due dei partner, Hyundai e Kia, hanno dato vita ad una cerimonia durante la quale sono state consegnate 1.450 vetture che serviranno per il trasporto durante il mese in cui si disputeranno le partite del Mondiale. Presenti il segretario generale della FIFA Jerome Valcke, il presidente della Hyundai Motor Brasil William Lee, il presidente della Kia Motors Jose Luiz Gandini e molti altri dirigenti. La Hyundai Motor Company fornirà anche diverse colorazioni agli autobus che si occuperanno del trasporto delle 32 squadre presenti in Brasile; la campagna si chiama Be There With Hyundai e nell’occasione è stata offerta ai fan la possibilità di creare degli slogan che compariranno sui pullman insieme alle rispettive bandiere. “Siamo orgogliosi di essere partner della FIFA in questo evento storico per il calcio” ha detto William Lee. “Ci sforzeremo al massimo per rendere questo Mondiale uno dei più spettacolari nella storia”. In aggiunta Jerome Valcke ha detto che “un’organizzazione perfetta dei trasporti è cruciale per la Coppa del Mondo. Siamo lieti di essere supportati da Hyundai/Kia, che permetteranno a tutti i partecipanti a questo evento di viaggiare con stile e comodità”. La parola, potremmo dire, passa ora al “campo”: la speranza è che davvero questi Mondiali possano essere ricordati come ottimi per l’organizzazione, che richiede anche mezzi di trasporti efficienti ed efficaci.