Arrivano notizie circa le condizioni fisiche di Mikaela Shiffrin. La sciatrice americana, dopo aver dominato i primi due slalom della stagione (centrando anche il più largo vantaggio sulla seconda nella storia dello sci alpino femminile), ha subito un brutto infortunio durante le prove ad Are, in Svezia: le sue condizioni sono parse subito serie, e la Shiffrin è immediatamente volata a casa, in Colorado, per riposarsi e sottoporsi agli esami. E’ lei stessa, attraverso la sua pagina Facebook, a informare dell’esito della visita di ieri: esordisce con un “buone notizie”, legate al fatto che rispetto a quanto già si sapeva non si registrano ulteriori infortuni o complicazioni (ma anche alla sua attitudine sempre positiva). Dunque ci sono “contusioni” e la “lacerazione del legamento collaterale mediale”. Riguardo i tempi di recupero, la Shiffrin ha fatto sapere ai tifosi, “ansiosi di sapere quando potrò tornare a sciare e gareggiare”, che purtroppo non si possono tracciare stime attendibili; “lavorerò il più duramente possibile, prendendola settimana per settimana”. Sta di fatto che per lo sci alpino femminile questa si sta rivelando una stagione iellata: pochi giorni prima della gara inaugurale di Solden Anna Fenninger, bi-campionessa in carica, ha subito un grave infortunio al ginocchio in allenamento, infortunio che le farà saltare tutto l’anno agonistico; Lindsey Vonn ha saltato le prime gare per un infortunio in allenamento e poi ha posticipato il rientro a causa dei… morsi ricevuti dal suo cane, in particolare alla mano; Julia Mancuso ha subito l’operazione all’anca a metà novembre, chiamandosi fuori per tutta la stagione; infine Sarah Hector si è rotta la cartilagine del ginocchio durante la prima manche dello slalom di Are. Peggio di così forse non può andare, ma purtroppo sappiamo bene che in uno sport come lo sci alpino infortuni simili possono accadere (lo scorso anno ne erano stati vittima la nostra Daniela Merighetti e, a fine stagione, Viktoria Rebensburg, ancora l’anno prima Maria Riesch in quella che era poi diventata ufficialmente la sua ultima gara in carriera).
(Claudio Franceschini)