Oggi il Giro d’Italia 2015 osserva il suo secondo e ultimo giorno di riposo. Siamo a Pinzolo, in Trentino, dopo la cronometro di sabato e l’arrivo in salita a Madonna di Campiglio di ieri e prima del tappone con il Mortirolo e l’arrivo all’Aprica, in programma domani, senza dimenticare che venerdì (Cervinia) e sabato (Sestriere con il Colle delle Finestre) con attendono altri due giorni di grandi montagne. Insomma, lo spettacolo non mancherà, però c’è già un dominatore incontrastato: Alberto Contador. La superiorità dello spagnolo è netta, finora nemmeno la chiara supremazia della Astana, che è indiscutibilmente la squadra più forte, l’ha messo in difficoltà. Tutto è possibile naturalmente quando si affrontano salite dure come quelle che ancora ci attendono, ma se tutto filerà liscio Milano domenica celebrerà il Pistolero. Fabio Aru fa quello che può, ma non è ancora all’altezza di Contador: niente di male, a 25 anni non ancora compiuti il sardo ha la possibilità di salire sul podio per il secondo anno consecutivo e considerando pure i problemi fisici che ha avuto poco prima della partenza del Giro sarebbe un risultato straordinario. Certo, è anche vero che Mikel Landa sembra più forte di lui in salita e se l’Astana vuole far saltare il banco dovrebbe sfruttare al massimo questa carta, forse l’unica per puntare ancora alla maglia rosa perché solo con attacchi da lontano questo Giro potrà cambiare visto che i tapponi che ci attendono sono accomunati dal fatto che le salite più impegnative non saranno le ultime: non puoi certo aspettare Aprica o Sestriere per attaccare, devi farlo sul Mortirolo e sul Colle delle Finestre. Spariti invece gli altri due presunti grandi protagonisti: Richie Porte addirittura domani non ripartirà, condannato dal ventisettesimo posto a 35’57” da Contador, affondato probabilmente di testa più ancora che di gambe, bocciatura totale per un corridore che in effetti non era mai stato capitano di una grande squadra in una corsa di tre settimane: anche se è facile dirlo col senno di poi, pensare che qualcuno lo ritenesse addirittura più forte di Contador è stato decisamente un azzardo che si è rivelato infine un bluff. Forse la delusione più grande è però Rigoberto Uran: due volte secondo nelle ultime due edizioni, il colombiano aveva quindi già dimostrato di essere in grado di esprimersi a grandi livelli e con la lunga cronometro a suo vantaggio sulla carta doveva fare grandi cose: quindicesimo a 12’15”, adesso anche rientrare fra i primi 10 non sarà facile. Per il podio sembra dunque una lotta a quattro: oltre a Contador e ai due Astana, ecco Andrey Amador. Il costaricano della Movistar potrebbe regalare un risultato storico alla sua nazione; nel 2012 ha vinto a Cervinia, dove si tornerà venerdì. Concederà il bis? (Mauro Mantegazza)