Alberto Contador è la stella più attesa del Giro d’Italia 2015. D’altronde lo spagnolo della Tinkoff-Saxo vanta due precedenti partecipazioni al Giro (2008 e 2011) con altrettanti successi, anche se il secondo gli è stato tolto per colpe precedenti la positività al Tour 2010 che comunque non intaccano il ricordo di tre settimane memorabili. Quest’anno Contador si presenta al via dalla Liguria (sabato cronosquadre San Lorenzo al Mare-Sanremo) come uno dei favoriti, ma non l’unico, visto che finora in stagione ad esempio l’australiano Richie Porte ha fatto meglio di Contador, anche se sulla distanza delle tre settimane di un Grande Giro lo spagnolo resta il primo punto di riferimento. La maglia rosa a Milano non è l’unico obiettivo di una stagione in cui Contador punta alla doppietta Giro-Tour e per questo ha trascorso tre settimane di lavoro durissimo sul Teide, alle Canarie, in quota. Così si racconta a tre giorni dal via: Sto recuperando dai carichi di lavoro perché ho intensificato gli allenamenti nelle ultime tre settimane. Sono fiducioso, sabato sarò al via in condizioni ottimali. Ci siamo sottoposti ad allenamenti estenuanti, con più di 5 mila metri di dislivello. Abbiamo lavorato sull’intensità. Pensavo che avrei fatto Giro e Tour, sapevo che sarei entrato in forma col tempo, il lavoro era mirato a una condizione più duratura. Sono soddisfatto, ma è anche vero che dobbiamo vedere cosa accadrà in gara. Non sarà facile mantenere una buona forma fino a luglio. Contador poi analizza il percorso, che è un po’ diverso rispetto al solito per la Corsa Rosa: Quest’anno è diverso dagli altri Giri, perché non ci sono grandissimi arrivi in montagna. La corsa resta molto difficile, con salite meno ripide, del 5, 6 o 7 per cento al massimo. Mi vengono in mente la tappa dell’Abetone, quella di Campitello Matese, a Madonna di Campiglio e Cervinia. Forse le montagne più impegnative quest’anno precedono grandi discese, come il Colle delle Finestre o il Mortirolo. Bisognerà adeguare la strategia al percorso. Mi piacerebbe dare battaglia nell’ultima settimana, ma mi manca una finale come Marmolada o Zoncolan. La tappa del Mortirolo sarà durissima perché propone anche altre salite, a Campo Carlo Magno, Tonale, oltre a Mortirolo e Aprica al traguardo. Grandissima importanza invece avrà la cronometro Treviso-Valdobbiadene di quasi 60 km: Ho visitato il percorso dopo il Giro di Catalogna, approfittando del fatto che non è molto lontano da casa mia, a Lugano. Il tracciato è più piatto di quanto pensassi, mi sarebbe piaciuto un percorso più duro, in modo da fare la differenza. Infine il borsino dei rivali: Richie Porte sarà difficile da battere, come Rigoberto Uran. Non va dimenticato anche Fabio Aru, che ha ottenuto un terzo posto al Giro e un quinto alla Vuelta. Se migliora un po’ potrà lottare per il successo finale. Fra i tre grandi giri, la corsa rosa è la più aperta. Per questo abbiamo allestito una squadra altamente competitiva, nella quale spiccano Ivan Basso, Roman Kreuziger e Michael Rogers. Ho la massima fiducia in loro, mi daranno una grossa mano.