Ricordate lo scandalo delle partite truccate nel mondo del tennis, esploso circa un mese fa? Ne avevamo parlato qui, e oggi l’inchiesta portata alla luce da BBC e BuzzFeed inizia a raccogliere i suoi frutti. Nuove rivelazioni provenienti dal Guardian hanno trovato conferma, come si legge su Repubblica, con un comunicato che la Federazione internazionale di tennis ha diramato insieme alla Tennis Integrity Unit, ovvero l’organismo che garantisce la regolarità delle partite. Nelle accuse del Guardian rientra anche la ITF, che non avrebbe denunciato le sanzioni comminate già tempo fa. Risale infatti a un anno fa la squalifica a vita di Kirill Parfenov, arbitro kazako accusato e ritenuto colpevole di aver “contattato un altro ufficiale di gara su Facebook” con l’intento di manipolare il punteggio delle gare. L’altro giudice di sedia, il croato Denis Pitner, nell’agosto del 2015 era invece stato sospeso per un anno: aveva inviato a un coach informazioni sulle condizioni fisiche di un giocatore, e inoltre si era accertato la sua costante presenza su un account dal quale sono state effettuate scommesse su incontri di tennis. Non solo; il Guardian riferisce di altri quattro casi di sospensione, avvenuti in tornei Futures dell’Est Europa. Si tratta di appuntamenti minori, spesso e volentieri senza copertura televisiva; eventualità questa che favorisce la pratica del courtsiding. Ovvero, il ritardo nell’aggiornamento del punteggio; una cosa che sembrerebbe di poco conto, e che invece favorisce non poco la possibilità di scommettere in tempo reale. Addirittura, gli arbitri sospesi avrebbero addirittura inviato sms agli scommettitori prima di aggiornare il punteggio, così da essere certi di passare l’informazione corretta per “azzeccare” la puntata.
(Claudio Franceschini)