Parigi-Roubaix 2016 / Vincitore, Mathew Hayman: “Amo questa corsa, sogno che diventa realtà” (oggi domenica 10 aprile)

- La Redazione

Diretta Parigi-Roubaix 2016 streaming video e tv: percorso e orari della grande classica di ciclismo, i favoriti dell'Inferno del Nord sul pavé (oggi domenica 10 aprile)

cancellara_roubaix-1 Infophoto - immagine di repertorio

Non la dimenticherà mai questa giornata Mathew Hayman, il corridore della Orica-GreenEDGE che si è aggiudicato la Parigi-Roubaix 2016 all’età di 37 anni. Il ciclista australiano al termine della classica del pavè, come riportato da “Spazio Ciclismo” ha rilasciato alla stampa alcune dichiarazioni capaci di descrivere pienamente il senso della sua impresa:”Mi sono rotto il radio solo cinque settimane fa. Non credevo sinceramente di poter tornare così in forma già adeesso. Ho speso molto tempo ad allenarmi a casa e sono arrivato forse meno brillante del solito. Ero qui senza molte aspettative. Solitamente alla partenza sono molto nervoso, ma oggi mi sentivo bene ed ero rilassato. Sono riuscito a prendere la fuga del mattino, con all’interno corridori molto forti“. Hayman ha anche descritto la volata nel velodromo con Tom Boonen, Ian Stannard e Sep Vanmarcke:Sono davvero sorpreso per questa vittoria. Amo questa corsa, è la mia preferita ed oggi un sogno è diventato realtà. Ho avuto molta fortuna che tutto sia andato nel verso giusto. Ad essere onesto puntavo ad arrivare sul podio e nell’ultimo chilometro quando ero con Boonen sarei stato contento con il secondo posto, ma ho fatto tutto nel modo corretto sprintando lungo. Ho guardato in avanti e vedevo dietro le ombre che avanzavano, ma per fortuna non sono avanzate abbastanza velocemente“.

Un altro australiano, dopo Stuart O’Grady nel 2007, si è aggiudicato la Parigi-Roubaix. Mathew Hayman, corridore 37enne ha trovato il successo dopo 1648 giorni dalla sua ultima vittoria in una sfida combattutissima con Tom Boonen, Ian Stannard e Sep Vanmarcke. Successo importante e prestigioso, arrivato un pò a sorpresa. Grande prestazione nel velodromo Jean Stablinski, dove Hayman è partito per primo ed stato nella testa della corsa per oltre cento chilometri, nei quali ha “provocato” i compagni di fuga staccandoli di qualche decina di metri. 

La 114esima edizione della Parigi-Roubaix si conclude con un successo del trentasettenne australiano Mathew Hayman della Orica-GreenEDGE al termine di un bellissimo duello a 5 con la partecipazione di Tom Boonen (Etixx Quick Step), Ian Stannard (Sky), Sep Vanmarcke (Lotto Jumbo) e Boasson Hagen (Dimension Data). Dopo essersi formato all’entrata del Carrefour de l’Arbre, questo gruppetto di testa ha battagliato di metro in metro con continui tentativi di fuga prontamente respinti ed infine si è rivelato decisivo lo sprint conclusivo all’interno del velodromo. Sfuma per un soffio la possibilità per il trentacinquenne Boonen di entrare nella storia rimanendo così a 4 vittorie, al pari di Roger De Vlaeminck, mentre c’è grande delusione per il campione del mondo Peter Sagan, dato tra i favoriti alla vigilia, con il veterano svizzero Fabian Cancellara invece ampiamente attardato ma non abbattuto dalla caduta che ne ha compromesso la corsa. (Alessandro Rinoldi)

Restano poco più di 20 km da percorrere ai corridori di questa classica primaverile ed il gruppo formato da Vanmarcke, Stannard, Boonen, Haussler, Erviti, Hayman, Rowe, Boasson Hagen, Sieberg e Saramotins rimane saldamente in testa alla corsa davanti ai primi 9 inseguitori, tra cui Sagan, Durbridgem Wynants, Petit e Van Baarle, distanti circa 55 secondi. Fabian Cancellara è invece ormai lontano a 2 minuti e 45 secondi dalle prime posizioni insieme a Bozic e Daniel. Sempre a caccia del quinto successo finale che lo renderebbe il primatista assoluto di questa speciale classifica, il belga Tom Boonen prova a più riprese a staccare la diretta concorrenza che non si fa però cogliere impreparata e lavora per mantenersi compatti. Appare dunque sempre più decisivo il settore numero 4, quello cioè del Carrefour de l’Arbre dove avverrà l’attacco vero e proprio per mettere poi in discesa la strada verso il traguardo.

A circa 50 km dalla conclusione la corsa ha vissuto un piccolo colpo di scena quando il team Sky ha visto cadere Puccio pochi secondi dopo che Moscon aveva coinvolto Luke Rowe nella sua scivolata. Il gallese ha però saputo ritornare prontamente nel gruppo insieme all’altro compagno rimasto invece in piedi, Ian Stannard. L’ingresso nei 3 km del settore di Mons-en-Pevele, posto a 48 km dal traguardo e contraddistinto da cinque stelle di difficoltà, è stato inoltre fatale ad uno dei favoriti di giornata, ovvero il veterano Fabian Cancellara che è caduto sul pavè infangato rimanendo indietro mentre Peter Sagan ha saputo miracolosamente evitare l’avversario con un colpo di reni impennando la propria bicicletta. Lo svizzero, ora a 2’51”, non appare minimamente intenzionato a demordere e sembra dare il tutto per tutto per rifarsi sotto in questa che dovrebbe essere la sua ultima partecipazione in carriera alla Parigi-Roubaix.

I ciclisti sono vicino al 200esimo km percorso e la gara è in continuo mutamento. Resistono ora 3 raggruppamenti con la fuga di 11 corridori seguiti da altri 16 a 28 secondi di distacco e segue in coda il gruppo di Sagan e Cancellara a 1 minuto e 08 secondi, questi ultimi rallentati da un’importante caduta a 114 km dalla fine. E’ stato intanto confermato il ritiro di Elia Viviani dopo l’incidente che vi avevamo segnalato in precedenza e si è registrata anche una foratura per Kristoff. In testa alla corsa, Hayman aveva provato una piccola fuga ma è stato prontamente ripreso dagli uomini alle sue spalle mentre Kump e Le Bon, da tempo nelle prime posizioni, sono stati ripresi ed inglobati dal gruppo di Boonen. A 60 km da Roubaix infine Cancellara e Sagan tentano lo sprint, ormai consapevoli di dover contare solo sui propri mezzi.

Mancano ora 90 km al traguardo finale ed i corridori hanno da poco transitato per il difficile settore della Foresta di Arenberg. Al momento la corsa è divisa in 4 gruppi principali, ovvero quello dei fuggitivi, con Chavanel (Direct Energie), Hayman e Nielsen (Orica Greenedge), Popovych (Trek Factory), Le Bon (FDJ), Kump (Lampre), Declercq (Topsort), Puccio (Sky), Janse Van Reensburg (Dimesion Data), Backaert (Wanty), Daniel (AG2R), Bozic (Cofidis) ed Erviti (Movistar), in testa seguito dal raggruppamento Boonen-Stannard, composto da Martin (Etixx), Durbridge (Orica), Wagner (Lotto Jumbo), Boasson Hagen (Dimension Data), ad un minuto e 20 secondi, Vanmarcke con Tom Van Asbroeck, Maarten Wynants (LottoNL – Jumbo), Luke Rowe, Danny Van Poppel, Gianni Moscon (Sky), Heinrich Haussler, Aleksej Saramotins (IAM Cycling), Marcus Burghardt (BMC), Marcel Sieberg (Lotto Soudal) a 2 minuti e Sagan-Cancellara a 2 minuti e 20 secondi. In precedenza, due dei ciclisti italiani in corsa, Manuel Quinziato ed Elia Viviani, sono stati vittima di una caduta.

Dalla partenza di Compiègne, sono stati finora percorsi circa 150 km con una media di 44,3 km/h ed è evidente come il gruppo si sia parecchio frazionato all’entrata del 20esimo settore di pavè. Il portoghese Nelson Oliveira (Movistar), complice la contusione alla spalla riportata in precedenza, ha optato per il ritiro così come hanno deciso di non proseguire Zurlo (Lampre) e Gatto, quest’ultimo uno dei compagni di Sagan (Tinkoff), fino a questo momento arretrato con Cancellara (Trek-Segafredo) e Kristoff (Katusha) nel terzo raggruppamento a 40 secondi da quello di Boonen, in ritardo di 2’37’ dagli uomini in fuga. Un’altra caduta arriva inoltre a 114, km dalla fine coinvolgendo Porsev e Politt (Katusha) con Van Poppel (Trek-Segafredo), protagonisti nella fase iniziale, con Francisco Ventoso (Movistar) con gli inseguitori a transitare addirittura per i campi circostanti così da non perdere ulteriore tempo.

I ciclisti stanno per raggiungere il complicato tratto di Capelle-Ruesnes, il 22esimo settore di pavè caratterizzato dalla pendenza, mentre in testa si riconfermano Chavanel (Direct Energie), Hayman e Nielsen (Orica Greenedge), Wallays (Lotto Soudal), Popovych (Trek Factory), Le Bon (FDJ), Kump (Lampre), Declercq (Topsort), Puccio (Sky), Janse Van Reensburg (Dimesion Data), Backaert (Wanty), Daniel (AG2R), Bozic (Cofidis) ed Erviti (Movistar). Lars Boom non sembra particolarmente preoccupato dal secondo cambio di bicicletta mentre a 132,7 km dal traguardo una caduta, in cui rimane coinvolto Zurlo della Lampre, rallenta nuovamente un folto gruppo di corridori che, per non perdere ulteriori secondi preziosi, evitano anche l’ostacolo portando a piedi il proprio mezzo. Continuano infine le disavventure per Dayer Quintana, fermo in attesa dell’ammiraglia all’imbocco di una salita probabilmente a causa di un problema meccanico.

A partire dal gruppo di testa, tra cui ricordiamo la presenza del trentaseienne ucraino Jaroslav Popovych della Trek-Segafredo, alla sua ultima gara della carriera, i corridori hanno ora percorso il primo tratto di pavè di Troisvilles anche se l’ingresso sul ciottolato non è stato del tutto tranquillo. Alle loro spalle infatti risultano attardati due importanti nomi come Sep Vanmarcke, uno dei favoriti per oggi, e Lars Boom, forse costretto ad un cambio della bicicletta, e va segnalata inoltre una caduta a 160 km dal traguardo: il portoghese della Movistar Nelson Oliveira è incappato in un incidente franando a terra su una spalla e rallentando il raggruppamento fino a costringere alcuni a doversi fermare per mancanza di spazio sulla carreggiata. In contemporanea con l’ingresso nel terzo settore di pavè, si registra anche la caduta all’uscita di una curva dell’americano della Cannondale Philip Gaimon mentre Morkov della Tinkoff, inizialmente in fuga, ha bucato e sta tentando la rimonta.

La 114esima edizione dell’Inferno del Nord ha ormai raggiunto le due ore di corsa ed il terzetto di testa è stato ripreso con una quindicina di uomini in grado di trovare il vantaggio grazie al vento favorevole poco dopo aver percorso il km 60. I ciclisti che compongono il gruppo sono Puccio, Chavanel, Daniel, Le Bon, Declerq, Morkov, Backaert, Wallays, Bozic, Erviti, Martinez, Popovych, Kump ed Hayman facendo segnalare un distacco di circa trenta secondi dagli inseguitori. Alle loro spalle, Peter Sagan appare leggermente attardato ma sempre molto concentrato insieme al compagno di squadra Blythe della Tinkoff a cercare di facilitargli il rientro. Mancano poco meno di 10 km al primo tratto di pavè, ovvero Troivilles-Inchy, il cui ingresso è soprannominato “La Porta dell’Inferno“, dove inizierà la vera e propria lotta, senza dimenticare il fattore ambientale con raffiche laterali che stanno ancora infrangendo i vari raggruppamenti.

La corsa è iniziata da ormai un’ora e mezza e non sono fin qui mancati i tentativi di fuga. A 248 km dalla fine infatti, un primo piccolo gruppo di 8 uomini formato da Bagdonas, Siskevicius, Van Bilsen, Politt, Stenuit e Jarrier aveva provato a scappar via ma è stato prontamente reinglobato. Quattordici kilometri dopo comincia la prima vera fuga con poco più di una ventina di uomini a staccarsi dagli inseguitori fino a portarsi fino a 40 secondi di distacco. L’unica squadra rimasta inizialmente fuori dall’attacco è l’Astana con la Trek-Segafredo capace invece di portare davanti ben 4 ciclisti: Van Poppel, Stuyven, Coledan e Devolder. Il vento sembra inoltre il nemico più grande per i partecipanti già divisi da questo appunto in più segmenti spezzati. A 210 dal traguardo il gruppo di testa si è poi nuovamente frazionato con un terzetto composto da Viviani della Sky, Porsev della Katusha e Van Poppel ovviamente della Trek a condurre su tutti, anche se rimane improbabile che i tre possano arrivare da soli fino in fondo vista la nota difficoltà di questa classica, mentre diminuiscono gli attacchi alle loro spalle su cui avevano 33 secondi di vantaggio all’ultima misurazione.

La Parigi-Roubaix numero 114 è ora ufficialmente iniziata da una decina di minuti ed il gruppo dei corridori si sta assestando per il tratto di trasferimento sul pavè con le pietre a dare subito un assaggio ai ciclisti. Da segnalare un curioso inconveniente per il francese Pichot della Direct Energie, inquadrato dalla regia internazionale con la sella rotta già prima del Km 0, ovvero a pochi metri dal via di Compiègne. Tra l’emozione generale dei partecipanti, un po’ spaesato appare invece l’unico colombiano di giornata, il giovane classe 1992 della Movistar Dayer Quintana, fratello del più famoso Nairo impegnato nel Giro dei Paesei Baschi. Intanto diversi elementi si stanno portando sulla testa della corsa così probabilmente da spaccare il gruppo fin da subito in previsione della lotta successiva dove sarà necessaria una grande tenuta psico-fisica per resistere fino al traguardo. Ricordiamo infine che i partenti sono 198 con Jacopo Guarnieri che non si è presentato forse a causa di un attacco influenzale.

I 25 team ed i 199 corridori, di cui 14 italiani, sono ormai pronti a Compiègne, ovvero a poco più di 60 km da Parigi, per iniziare questi 257,5 km divisi in 27 settori di pavè che li porteranno al traguardo finale di Roubaix. Nell’ultima ora le squadre hanno infatti ultimato i preparativi per affrontare la corsa apparentemente non soggetta ad intemperie nella giornata odierna ma comunque ostica sia ovviamente per la sua stessa natura che per il fango creatosi e rimasto dai giorni scorsi, nemico dei ciclisti ma anche tanto amato dal pubblico. La parte iniziale non dovrebbe riservare particolari sorprese mentre il difficile arriverà a partire dalla Foresta di Arenberg, il primo dei tre grandi settori con Mons en Pevele e Carrefour de l’Arbre da segnare in rosso sulla mappa. Questa 114esima edizione dell’Inferno del Nord si preannuncia un grande spettacolo e potrebbero non mancare le sorprese, come ad esempio quella del 2015 che ha costretto i corridori ad arrestarsi ad un passaggio a livello per il transito di un treno.

La grande classica di oggi prenderà il via tra poco più di un’ora, ovvero alle 10.50, orario ufficializzato solamente nella giornata di ieri e leggermente ritardato rispetto alla consueta partenza così da poter offrire vento più favorevole ai corridori. Rafforzate da giorni le misure di sicurezza in tutti gli ambiti, dagli addetti ai lavori ai giornalisti, il governo francese ha preso in mano la sicurezza dell’organizzazione e i controlli sono molto attenti da parte della gendarmeria, senza dimenticare che il traguardo è situato al confine con il Belgio dove appunto non è stata ancora del tutto superata la tensione dopo gli attacchi terroristici che hanno colpito il Paese. Non sono previste particolari precipitazioni durante la corsa ma questo dovrebbe giocare solo a favore dei probabili protagonisti già citati, ovvero lo slovacco Peter Sagan, lo svizzero Fabian Cancellara, i belgi Sep Vanmarcke e Tom Boonen, a caccia del primato solitario, ed il ceco Zdenek Stybar.

Oggi si disputa la Parigi-Roubaix, edizione numero 114 della grande classica francese di ciclismo. Dunque è il giorno del cosiddetto Inferno del Nord: il soprannome della corsa è molto eloquente; pur essendo interamente pianeggiante, la presenza di numerosi tratti di strada in pavé la rendono una corsa molto impegnativa – soprattutto in caso di pioggia – tanto che negli ultimi anni, nel ciclismo sempre più specializzato di oggi, si è creata una ristretta cerchia di specialisti che possono ambire alla vittoria. Fra loro citiamo subito Tom Boonen perché con le sue quattro vittorie (2005, 2008, 2009 e 2012) è il più vittorioso di sempre nell’albo d’oro della Roubaix a pari merito con il leggendario connazionale Roger De Vlaeminck (1972, 1974, 1975 e 1977).

I corridori dovranno affrontare un percorso di 257,5 km caratterizzati da ben 27 tratti in pavé: andiamo con ordine e cominciamo dalla partenza che avrà luogo, come ormai da molti anni non più dalla capitale francese bensì da Compiègne alle ore 10.50. Per circa 100 km niente da segnalare, poi ecco i 27 tratti lastricati che sono tutti racchiusi negli ultimi 159 km, dei quali 52,8 sono appunto in pavé. Ne citiamo giusto tre, i più significativi: il primo è naturalmente la leggendaria Foresta di Arenberg: siamo a 100 km dal traguardo, eppure siamo già in una fase decisiva della corsa perché per chi resta indietro qui recuperare è di fatto impossibile. Poi gli altri due tratti a cinque stelle (i più difficili): Mons en Pévèle a circa 50 km dal traguardo e infine il Carrefour de l’Arbre, quando ormai saremo a meno di 20 km da Roubaix, anche se nel finale ogni tratto potrà risultare decisivo. Infine il momento più atteso: l’ingresso al velodromo di Roubaix dove è posto l’arrivo agognato da tutti, dal primo all’ultimo, perché portare a termine una Roubaix è impresa non da poco e raggiungere il velodromo ha un valore speciale per chiunque si presenti alla partenza dell’Inferno del Nord.

Abbiamo già citato Tom Boonen, anche se va detto che il belga non appare più al top e quindi non è in prima fila fra i favoriti. Discorso diverso per l’altro ‘vecchio’, cioè Fabian Cancellara: lo svizzero è reduce dal secondo posto di domenica scorsa al Giro delle Fiandre e vorrà lasciare il segno anche nella sua ultima Roubaix, corsa che ha già vinto per tre volte in carriera (2006, 2010 e 2013).

Infortunato il vincitore del 2015, il tedesco John Degenkolb, tra i protagonisti senza dubbio ci saranno il trionfatore del 2014, cioè l’olandese Niki Terpstra, ma anche il ceco Zdenek Stybar che l’anno scorso fu secondo e con i suoi trascorsi nel ciclocross di strade accidentate certamente se ne intende.

Altro atteso protagonista è il sempre piazzato belga Sep Vanmarcke, costantemente fra i migliori nelle varie classiche del pavé e già secondo alla Roubaix nel 2013. Il protagonista forse in assoluto più atteso è però il campione del Mondo Peter Sagan: finora non è mai riuscito a lasciare il segno in questa corsa che l’ha visto al massimo sesto nel 2014, ma la condizione è eccellente per lo slovacco, che andrà alla caccia di una vera e propria impresa cioè il tris Gand Wevelgem-Giro delle Fiandre-Parigi Roubaix nella stessa stagione, che finora è riuscito solamente a Rik Van Looy nel 1962 e a Tom Boonen nel 2012.

Per seguire la Parigi-Roubaix 2016 ci sarà una lunga diretta tv, che avrà inizio già alle ore 11.30 su Rai Sport 1 (canale numero 57 del telecomando, disponibile anche al numero 5057 della piattaforma satellitare Sky), poi dalle ore 15.05 la linea passerà a Rai Tre, sempre con la telecronaca di Francesco Pancani e il commento tecnico di Silvio Martinello. Per finire, dalle ore 17.00 circa – e comunque dopo il termine della corsa – si tornerà sul canale tematico per interviste, commenti e premiazioni.

Diretta disponibile a partire dalle ore 10.15 anche su Eurosport, il canale visibile sia agli abbonati Sky sia sul digitale terrestre di Mediaset Premium. Per chi invece non potesse mettersi davanti a un televisore oggi pomeriggio, ricordiamo anche la possibilità di seguire la Parigi-Roubaix in diretta streaming video sul sito Internet ufficiale della Rai (www.rai.tv) oppure – per gli abbonati – tramite i servizi offerti da Eurosport Player, Sky Go e Premium Play. Infine i social network, dove segnaliamo in particolare la pagina Facebook ufficiale Paris-Roubaix e il profilo Twitter ufficiale @Paris_Roubaix. E adesso, che lo spettacolo cominci: la parola va alla strada! (Mauro Mantegazza)





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