Cesare Maldini / È morto il papà di Paolo: il ricordo di Teo Teocoli, suo imitatore… foto (ultime notizie oggi, 4 aprile 2016)

- La Redazione

Morto Cesare Maldini, Milan News: si è spento un uomo che ha fatto la storia del calcio italiano. Il padre di Paolo Maldini, ex giocatore del Milan e commissario tecnico della nazionale.

CesareMaldini Cesare Maldini (Fonte Infophoto)

La recente morte di Cesare Maldini colpisce tifosi e giocatori, ma anche chiunque lo abbia conosciuto, anche se indirettamente. Uno dei legami più forti riguardava l’attore e comico Teo Teocoli che proprio su Cesarone, come veniva chiamato affettuosamente, ha basato una delle sue più celebri imitazioni. Sono passati ormai molti anni da quando abbiamo vissuto la gag di Teo Teocoli a Che tempo che fa, ma non per questo il ricordo è meno vivo. Teocoli è stato fra i primi ad essere intervistato per commentare la morte di Cesare Maldini, ma il comico non ce l’ha fatta a rispondere alle domande di LaPresse: “oggi non me la sento proprio di parlare di Cesare. Scusatemi, ma non ce la faccio proprio”. E’ stato alla fine una forte amicizia a portarlo ad ideare l’imitazione di Maldini, un affetto che durava da oltre cinquant’anni. In un’intervista a Il Messaggero, Teo Teocoli afferma infatti che quella con Cesare Maldini era “una di quelle amicizie forti che non avevano bisogno di tante parole. Ci somigliavamo anche”. Della loro unione, ricorda anche le estati all’idroscalo di Milano. “Quando parlava”, continua, “gli rispondevo imitando il suo accento triestino, mi diceva ‘queste cose vai a farle al teatrino, non fare il mona’, ‘vai vai vai’, e rideva anche lui”

Tutto il mondo del calcio e dello sport è stato duramente colpito dalla recente scomparsa di Cesare Maldini. Diverse le testimonianze sui social di calciatori che hanno potuto apprezzare le sue qualità tecniche sul campo e di cui hanno un caro ricordo. Prima come calciatore, poi come allenatore e senza dimenticare il legame che lo univa ad un’altra stella del calcio: il figlio Paolo. Per molti considerato come una vera leggenda, Cesare Maldini porta via con sé una grossa fetta del calcio italiano. Significativo sul web il twitter di Gianluigi Buffon che lo ha ricordato con semplici parole, toccando subito il cuore di oltre 1400 utenti: “un grande mister, una straordinaria guida, un papà esemplare”. Ad accompagnare le parole di Buffon una foto che li ritrae insieme, abbracciati e sorridenti.

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, papà di Paolo, è morto nella notte all’età di 84 anni. A dare il triste annuncio è stata la famiglia Maldini attraverso un comunicato, e tutto il mondo del calcio ha espresso il proprio cordoglio per la perdita dell’ex commissario tecnico della Nazionale italiana. Anche Filippo Inzaghi ha deciso di ricordare il difensore del Milan attraverso il suo profilo ufficiale Facebook: “Esordio in Under 21…esordio in Nazionale Maggiore…grazie per tutto quello che hai fatto per me. Riposa in pace Mister. Un grande abbraccio a Paolo Maldini e alla sua famiglia” si legge sul social network. Non solo Inzaghi, anche Carlo Ancelotti decide di omaggiare Maldini sui social: “Porgo le mie sentite condoglianze all’amico Paolo e a tutta la sua famiglia, per la scomparsa del nostro amato Cesare. Ci lascia un grande maestro di sport e una persona per bene. Riposa in pace”. 

In occasione del match tra Atalanta e Milan, allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia viene esposto uno striscione per ricordare due grandi nomi del calcio che ci hanno lasciato. Si tratta di Johan Cruyff e Cesare Maldini, con quest’ultimo che si è spento nella notte tra sabato e domenica all’età di 84 anni. “Cruyff e Maldini campioni veri del tanto rimpianto calcio di ieri” si legge su uno striscione esposto in curva da parte dei tifosi dell’Atalanta, un bellissimo gesto da parte dei nerazzurri che vogliono ricordare così la bandiera del Milan. Tanti i messaggi di cordoglio arrivati alla famiglia Maldini in queste ore, tutti i maggiori club italiani e non si sono prostrati davanti alla figura dell’ex commissario tecnico della Nazionale Italiana. 

“Cesarone” Maldini è morto questa notte e lascia un vuoto nel Milan, nella Nazionale e soprattutto nella famiglia legatissima e compatta come quella dei Maldini. Il figlio Paolo ancora non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali ed è comprensibile pensando all’affetto e intimità riservata che ha sempre definito la famiglia Maldini. Nei vari ricordi che si possono scavare sul conto di questa coppia calcistica pazzesca, ce n’è uno più di tutti negli anni Duemila che ha cambiato per sempre la storia del Derby. Nella firma dello 0-6 più famoso della storia, in panchina c’era Cesare e in campo Paolo Maldini a veder era disfatta dei rispettati ma rivali nemici cittadini. Gianni Comandini due volte, Federico Giunti, Andry Schevchenko due volte e Serginho per la ciliegina sulla succulenta torta “derbifera”: ogni tifoso rossonero (e crediamo anche interista) non dimenticherà quella partita per nessun motivo al mondo: un dominio totale, in mesi complessi che videro l’esonero di Alberto Zaccheroni e cinque mesi di gestione Maldini-Tassotti in cui l’unico elemento da ricordare è proprio questo “set tennistico” perfetto. Paolo in campo annullò Vieri e Recoba e fornì costante copertura alle scorribande di Serginho davanti a lui sulla fascia: i tifosi ricordano super Cesarone anche e non solo per questo derby.

L’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, ha parlato della morte di Cesare Maldini, che si è spento all’età di 84 anni nella notte tra sabato e domenica. “Siamo molto toccati dalla scomparsa di Cesare Maldini, capitano del Milan e primo italiano a sollevare una Coppa dei Campioni, è stato una grande emozione per tutti. Il figlio, Paolo, ha risposto ad un mio sms e mi ha ricordato quanto suo padre fosse un tifoso del Milan. Io gli ho risposto che non era semplicemente un rossonero, era semplicemente il Milan. Stamattina quando ho scoperto della sua scomparsa ho provato una grande tristezza. Cesare lo incontravo molto spesso, ho tantissimi ricordi su di lui, oggi tutto passa in secondo piano” conclude l’amministratore delegato del Milan prima del match tra Atalanta e Milan. 

Cesare Maldini ha lasciato un vero vuoto dentro. L’ex commissario tecnico della Nazionale italiana è morto nella notte all’età di 84 anni, tanti i messaggi di cordoglio alla famiglia Maldini nel corso di questa mattinata ed anche Mauro Tassotti ha voluto ricordarlo ai microfoni di “Milan Channel”: “Stamattina ho appreso la notizia da internet, non sapevo stesse male. E’ davvero un grande dispiacere per Paolo ma anche per tutta la famiglia ed il mondo del calcio. E’ stato un vero uomo di calcio nel corso di questi ultimi 60 anni, è un giorno triste per il mondo dello Sport non solo per il Milan. Voglio ricordarlo per la sua umanità, quella degli anni ’60 attualizzandola. In panchina era davvero molto vivo, è stato un vero piacere fargli da assistente in quegli anni” conclude l’ex difensore del Milan. 

Il calcio italiano piange la morte di Cesare Maldini, spento questa notte all’età di 84 anni. Bandiera del Milan, sono tanti i messaggi che stanno arrivando alla famiglia per ricordare il padre di Paolo, altro grande giocatore rossonero. In particolar modo la Federcalcio ha disposto un minuto di silenzio in occasione di tutte le gare di Serie A che si giocheranno oggi e domani, mentre il Milan giocherà a Bergamo contro l’Atalanta con il lutto al braccio. Ecco le parole del presidente Carlo Tavecchio: “Ci ha lasciati  un grande uomo ed un protagonista assoluto del nostro calcio. E’ stato il primo italiano ad alzare la Coppa dei Campioni, ed ha contribuito in panchina a scoprire nuovi talenti Azzurri, incarnando alla perfezione lo spirito ed il ruolo del tecnico federale” conclude Tavecchio. 

Cesare Maldini si è spento questa notte all’età di 84 anni. Gianni Rivera ha deciso di ricordare il suo ex compagno di squadra, quando alzarono insieme la prima Coppa dei Campioni del Milan a Wembley. “E’ stato il mio capitano, ma anche l’uomo che mi ha accolto quando ero solo una ragazzino diciassettenne nello spogliatoio del Milan. A lui devo tutto, mi ha aiutato a inserirmi nella squadra. Lui e Rocco erano formidabili insieme, avevano la battuta sempre pronta, rendevano lo spogliatoio un luogo piacevole dove stare” commenta così Gianni Rivera. Dopo la carriera da calciatore Maldini si è dedicata a quella di allenatore, sedendo sulla panchina della Nazionale italiana: “Si è preso le sue soddisfazioni in Nazionale, come giocatore invece era difensore polivalente. Poteva fare tutti i ruoli, sarà difficile ripetere la storia di Cesare e Paolo Maldini nel calcio italiano” conclude Rivera. 

Il mondo del calcio è in lutto dopo la notizia della morte di Cesare Maldini che si è spento nella notte all’età di 84 anni. Il Milan ha deciso di ricordare la sua bandiera con una nota apparsa sul sito ufficiale rossonero, capitano della prima Coppa dei Campione conquistata a Wembley. “Un predestinato, Cesarone. Appena arriva al Milan fa il suo esordio contro la sua Triestina a San Siro e vince lo Scudetto al suo primo Campionato rossonero. Era il 19 Settembre 1954 ed era il Milan di Buffon e Zagatti, di Liedholm e Nordahl, di Schiaffino. Da quel momento, Cesare Maldini è stato: 412 presenze ufficiali nel Milan, 3 gol, 4 Scudetti vinti, 1 Coppa Latina, 1 Coppa dei Campioni, 1 Finale di Coppa dei Campioni contro il Real Madrid a Bruxelles nel 1958. Cesare Maldini, il grande triestino caro ad Enzo Bearzot nelle epiche gare azzurre di Barcellona e Madrid nel 1982, è rimasto nel Milan fino all’estate del 2008. Di recente suo nipote Christian è tornato in forma dopo tanti infortuni e ha ben figurato nel Torneo di Viareggio, con papà Paolo sugli spalti. E’ stata, da nonno del calcio e del Milan, la sensazione che lo ha portato nelle migliori condizioni alla giornata di oggi. La giornata del Saluto, ma soprattutto del Tributo” si legge sul sito del Milan per ricordare il grande Cesare. 

Cesare Maldini è morto oggi a 84 anni. Simbolo del Milan di cui è stato capitano e allenatore, la società rossonera lo ricorda con affetto sul sito ufficiale; sono tante le memorie che Maldini ha lasciato al club, e tanti sono i momenti riportati per celebrare la vita e la carriera di uno dei calciatori più importanti che abbiano vestito questa maglia. Impegnato oggi pomeriggio a Bergamo, nella partita di campionato dell’Atalanta, il Milan ricorderà oggi Cesare Maldini con il lutto al braccio, come si apprende dalla società tramite un comunicato ufficiale; sulla maglia bianca dunque ci sarà la fascia nera in onore e ricordo del primo capitano del Milan (e primo italiano in assoluto) a sollevare la Coppa dei Campioni (a Wembley nel 1963 dopo il 2-1 al Benfica, con doppietta di José Altafini a ribaltare il gol iniziale di Eusebio).

E’ morto oggi Cesare Maldini: la domenica inizia con una notizia davvero terribile per il mondo del calcio e non solo. Cesare Maldini si è spento  all’età di 84 anni. A dare comunicazione della morte è stata la famiglia che ne racconta la dolorosa dipartita questa notte. Cesare Maldini era il padre dello storico capitano rossonero Paolo, ma non solo. Nato a Trieste nel 1932 era cresciuto nella Triestina per essere acquistato nel 1954 proprio dal Milan dove aveva giocato per ben dodici anni collezionando 347 presenze diventando anche leader della nazionale azzurra. Il suo ultimo anno di carriera lo aveva vissuto al Torino. Era poi diventato vice al Milan per diventarne allenatore nelle stagioni 1972-74. Dopo essere passato sulle panchine di Foggia, Ternana e Parma era diventato vice di Enzo Bearzot all’Italia dal 1980 al 1986 diventando anche Campione del Mondo. Il tecnico poi era stato scelto come ct dell’Under 21 che aveva guidato per dieci anni collezionando la vittoria di tre Europei (Italia ’92, Francia ’94, Spagna ’96).

Nel biennio 1996/98 era diventato il successore di Arrigo Sacchi sulla panchina della nazionale maggiore dopo il fallimentare Europeo inglese. Fu ct degli azzurri ai Mondiali di Francia ’98, fermato proprio dai padroni di casa agli ottavi di finale ai calci di rigore, sulla traversa presa da Gigi Di Biagio che probabilmente sta ancora tremando. Dopo alcuni anni di inattività era stato per una stagione direttore tecnico del Milan per chiudere la sua carriera da Commissario Tecnico nel Paraguay guidato agli storici ottavi di finale al Mondiale 2002 di Korea e Giappone. Se ne va un grandissimo del calcio tra dolore dei familiari e anche di chi semplicemente ha amato per anni il suo calcio fatto di marcatura a uomo e giocatori fisici, ma anche di talento e idee in mezzo al campo.





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