Sequestro in casa Cesena: oggi – come si legge sulla Gazzetta dello Sport – la Guardia di Finanza ha operato il sequestro di beni e conti correnti, per un totale di 11 milioni di euro, al Cesena Calcio. L’accusa è quella di frode fiscale: con alcune manovre contabili e amministrative (illegali), gli imputati avrebbero svuotato le casse della società romagnola ingrossando i propri conti correnti. Su questo indaga la Procura di Forlì: coinvolto non soltanto il presidente del Cesena Igor Campedelli, ma anche quattro imprenditori e due commercialisti, accusati di aver emesso e utilizzato fatture per operazioni inesistenti, mancato versamento dell’Iva, simulazione di reato, appropriazione indebita, riciclaggio e falso in bilancio. Insomma: una bella gatta da pelare. L’indagine è in corso, ma intanto la Procura ha richiesto il sequestro dei beni: questo, per evitare che gli imputati insabbiassero tutto. Le società coinvolte in questa presunta frode sono tre: oltre al Cesena, anche la Villa Turi srl e la Double T srl. I numeri, snocciolati dalla Gazzetta, sono alti: 65 conti correnti, 34 depositi titoli e 14 terreni divisi tra Romagna e Milano tra le altre cose. Sulla carta, il Cesena non rischia nulla: anzi, la società romagnola – stando così le cose – dovrebbe addirittura essere parte lesa. Il fatto però che a essere coinvolto sia il presidente della società lascia le cose ancora poco chiare: bisognerà capire come procederà l’indagine e se ci saranno ulteriori sviluppi al momento sconosciuti.