La cessione del Milan ai cinesi potrebbe vivere già nella giornata di oggi una giornata cruciale. Stando a quanto riferito da “Il Giornale”, quotidiano solitamente ben informato rispetto alle vicende di Silvio Berlusconi, dovrebbe avvenire infatti già in questo 3 maggio 2016 la riunione del Cda di Fininvest che delibererà sull’opportunità di firmare o meno il patto di esclusiva con la cordata orientale che farebbe riferimento all’Evergrande Group. La firma però, non sarebbe così scontata come molti organi di stampa vorrebbero far credere: secondo “Il Giornale”, tra i paletti messi da Silvio Berlusconi vi sarebbe in assoluto quello di poter recedere dall’accordo entro un mese e senza pagare nessuna penale. Una sorta di assicurazione da utilizzare nel caso in cui il numero 1 rossonero dovesse decidere di tornare sui propri passi scegliendo di mantenere le quote di maggioranza del Milan.
L’ipotesi di una cessione del Milan ai cinesi diventa ogni giorno più concreta. Secondo quanto riferisce “Il Corriere della Sera” infatti, dovrebbe avvenire tra mercoledì e giovedì la firma del patto di esclusiva da parte del presidente Berlusconi, che consentirà ai cinesi di essere l’unico soggetto coinvolto nelle trattative per l’acquisizione delle quote societarie rossonere per almeno un mese. Il patto di esclusiva servirà alla cordata orientale per analizzare nel dettaglio i conti della società meneghina, ma come sottolinea il quotidiano di Via Solferino darà il tempo anche a Silvio Berlusconi di verificare le credenziali dei potenziali acquirenti. Il numero uno rossonero infatti nelle ultime ore è stato descritto come molto titubante sull’opportunità di vendere la maggioranza del Milan ed è per questo che in caso di “sacrificio” vorrà accertarsi che la squadra finisca in buone mani. La novità delle ultime ore è rappresentata dal fatto che, secondo indiscrezioni di stampa, a partire dalla firma del patto di esclusiva avrà inizio una sorta di “co-gestione” del Milan. Questo significa che la società rossonera non potrà comprare o vendere giocatori, né rinnovare contratti esistenti, senza prima ottenere il lasciapassare dei cinesi. Discorso identico anche per quel che concerne il settore marketing: anche in questo caso i cinesi avrebbero l’ultima parola. Un Milan “commissariato” dai cinesi insomma: l’era Berlusconi è davvero al capolinea?