Caos in casa Turris. Un giocatore della squadra sarda, Giovanni Liberti, è stato squalificato per la bellezza di 5 giornate a causa di un gesto osceno. A dare la notizia è il sito internet dagospia.com, che rivela come il giocatore abbia urinato verso i tifosi ospiti, mostrando ripetutamente loro i genitali. La partita in questione era quella tra la Turris, per l’appunto, e la Sarnese, valida per il campionato nazionale di Serie D. Il fattaccio sarebbe avvenuto domenica 15 ottobre e il risultato finale è stato un roboante 3-3. Il ragazzo è stato espulso e allontanato immediatamente dalla partita, anche se il gesto è avvenuto quando tutto era fermo. Il referto arbitrale è chiarissimo: ‘Giovanni Liberti è stato squalificato perché ha urinato in direzione della tribuna ospite, rivolgendo ai sostenitori avversari gesti osceni e triviali, mostrando il suo organo genitale’. L’episodio è scioccante, almeno stando al referto, ma la Turris e il calciatore stesso non sono affatto dello stesso avviso e prospettano di portare avanti una dura battaglia. Ecco, infatti, cosa hanno detto a loro discolpa.
‘NESSUNA INFRAZIONE’
Giovanni Liberti e la Turris respingono a pieno tutte le accuse piovutegli addosso in queste calde giornate. Il presidente Antonio Colantonio, infatti, promette battaglia: ‘Giovanni Liberti non ha assolutamente commesso i fatti che gli vengono contestati. Nella zona di bordo campo incriminata c’è una fontana e il ragazzo si era messo a bere. Dopodiché si è solo aggiustato la maglia dentro i pantaloncini.’ Continua il presidente della Turris calcio: ‘A riprova della squalifica, poi, esiste soltanto la testimonianza dell’assistente dell’arbitro. Che, lo ricordo, era posizionato esattamente dalla parte opposta del terreno di gioco.’ Il ricorso sarà presentato immediatamente, anche se sembra impossibile poter ribaltare una testimonianza scritta nero su bianco dall’assistente dell’arbitro. Al massimo Giovanni Liberti e la Turris nel suo insieme potranno sperare in uno ‘sconto di pena’ (se così lo si può effettivamente chiamare) di una o due giornate. Difficile pensare che il calciatore, pizzicato in un gesto così eclatante, possa cavarsela con meno di due o tre giornate, sconto incluso.