Missione rinascita. Amauri ha scelto la Fiorentina per dimostrare a sè stesso e alla sua nuova squadra di poter essere ancora un giocatore importante. E la Juventus? Ma no, quello non c’entra nulla, ormai rappresenta il passato. E’ battagliero l’attaccante italo-brasiliano nel giorno della sua presentazione ufficiale al Franchi. Il direttore sportivo Pantaleo Corvino se lo coccola con gli occhi, è convinto di aver portato a termine una grande operazione. Amauri avrà di sicuro motivazioni speciali, enormi. Vorrà tornare a dire la sua, come ha fatto nei migliori anni di Palermo (e nella positiva parentesi di Parma). L’ex (al veleno) della Juve lo ha detto a chiare lettere: vuole diventare un punto di riferimento, segnare tanti gol e, grazie a questi, riacciuffare la maglia della Nazionale di Prandelli. “Io voglio riscattarmi per me, non per gli altri”, mette in chiaro. L’attaccante è stato prelevato dai gigliati a titolo definitivo, con un contratto valido fino a giugno. Corvino ha voluto precisare un particolare molto importante: “Tra noi c’è un’opzione a parole per continuare insieme anche in futuro”. L’intenzione del ds viola, infatti, era quella di proporgli altri due anni di contratto. Poco male: se ne riparlerà in estate. Adesso dovrà parlare il campo, e solo quello. Dovrà essere bravo Amauri a meritarsi la riconferma, e a far capire a tutti (ma sì, anche alla Juve…) che lui ha tutte le carte in regola per esprimersi ad alti livelli. Non sarebbe male, poi, cercare di scrollarsi di dosso, parole sue, la nomea di quello attaccato ai soldi. Se lo fossi, ha sottolineato il diretto interessato, avrei accettato la proposta di Corvino. Al contrario, i suoi sforzi saranno diretti esclusivamente verso l’obiettivo riconferma. E nient’altro. Con il Milan, ribadisce per l’ennesima volta, non c’è mai stato nulla: “Non capisco come possano essere venute fuori certe voci”. Una volta detto di sì alla Viola, chiarisce, non ci sarebbe stato nulla da fare per qualsiasi altra squadra. La Juventus, adesso, rappresenta solamente un passato quasi fastidioso, da gettarsi alle spalle. E di certo, assicura ancora il giocatore, non era colpa mia se negli ultimi due anni la Vecchia Signora non ha fatto bene.
A consigliargli caldamente l’arrivo a Firenze è stato quel Luca Toni, compagno di ‘sventure’ in bianconero ed ex-idolo della Fiesole. E, visto il curriculum toscano di ‘Tiraemolla’, non poteva essere altrimenti.