L’ultima Fiorentina è una squadra in crescita, con un gioco brillante, e che si avvale di una coppia offensiva che pochi vantano, ossia quella formata da Amauri e Stevan Jovetic. A Firenze, dopo le malinconie dei mesi scorsi, non manca chi sogna un piazzamento in Europa League. Ad ogni modo, già il fatto di poter rivolgere lo sguardo verso l’alto, e non alle proprie spalle, può essere considerato un segno tangibile dell’ottimo lavoro svolto da Delio Rossi. “Il nostro campionato dipende soltanto da noi”, è il pensiero del tecnico viola, consapevole che i frutti delle sue scelte stanno iniziando finalmente a venire alla luce. Parlando della sfida di domani sera contro il Napoli, Rossi ha fatto capire di aspettarsi di tutto. Sulla carta, a suo giudizio, gli azzurri sono più forti, “anche se l’impegno di Champions toglie tanto dal punto di vista nervoso”. Ma il bello del calcio “è che talvolta cambia i pronostici”. La Fiorentina, quindi, dovrà darci dentro, cercando di giocare con lo spirito che le ha permesso di battere Siena e Udinese: “Se ci riusciamo, siamo una buona squadra, se ci dimentichiamo di farlo allora saranno ancora lacrime e sangue”. L’importante è capire una cosa, e cioè che si è i soli artefici del proprio destino: così si è espresso Rossi, che si aspetta dai suoi una prestazione di grande generosità ed attenzione tattica. Cercando, soprattutto, di non offrire il fianco alle micidiali ripartenze dei partenopei, eccellenti quando hanno spazi a disposizione, terribilmente involuti quando si trovano dinanzi a delle difese molto chiuse. Tra i ventuno convocati sul fronte gigliato, c’è anche l’attesissimo Jovetic, che sembra aver smaltito (anche se non del tutto) i recenti fastidi al ginocchio, che ne avevano messo in dubbio la presenza. “Rispetto a Cavani ha caratteristiche diverse, uno è più potente, l’altro è più tecnico”, è il parere di Rossi, che sogna, un giorno, di vederli giocare assieme: “Ovviamente a Firenze. Ma so che questo è fantacalcio”. Difficile davvero, come ipotesi. I tifosi della Fiorentina, ad ogni modo, sembrano ben contenti di godersi il loro idolo Stevan – anche da solo – che in questo momento, forse, non cambierebbero con nessun altro giocatore al mondo. Qualcuno rivede in lui le giocate di un certo Roberto Baggio.
Troppo? Chissà, sarà il tempo a dire se un paragone simile può stare in piedi.