Tempi duri per l’Italia. Dalla prossima edizione di Champions League, come noto, il nostro Paese qualificherà alla massima competizione europea soltanto tre squadre, delle quali una dovrà passare attraverso i preliminari; ma c’è di peggio, perchè facendo due calcoli ci si accorge di come questa sarà una realtà per i prossimi quattro anni. Almeno. Sì, perchè anche in questa edizione delle coppe europee abbiamo perso punti rispetto alla Germania, che ne ha 75.02 contro i 59.98 dell’Italia; e in più il Bayern Monaco ha la finale da giocare contro il Chelsea. Più di 15 punti, che non saranno recuperati prima di, appunto, quattro stagioni. Peggio ancora: rischiamo di essere superati dal Portogallo (55.35), che nelle ultime due stagioni ha infilato risultati importanti: tre squadre in Europa League nel 2011 (Porto – poi campione – Sporting Braga e Benfica); quest’anno, il Benfica ai quarti di Champions e lo Sporting Lisbona in semifinale di Europa League. Bene ci è andata che l’Athletic Bilbao ha fatto fuori i lusitani: la Spagna è nettamente avanti rispetto a noi, quindi molto meglio per l’Italia che in finale siano andati i baschi. Ma il Portogallo è in ripresa, mentre noi siamo in calo. I quattro anni, addirittura, rischiano di salire a cinque, se la terza classificata della nostra serie A non dovesse superare i preliminari in estate. Per quanto riguarda le singole squadre, il Milan resta la nostra rappresentante migliore: il suo posto come testa di serie nei sorteggi dei gironi di Champions League 2012/2013 dovrebbe essere assicurato, a meno che Inter, Lione e Chelsea non compiano delle rimonte pazzesche nei rispettivi campionati, cosa che attualmente sembra essere fuori portata. Da questo punto di vista, i rossoneri devono essere grati all’Atletico Madrid che, eliminando il Valencia, ha impedito a quest’ultimo di effettuare il sorpasso. Insomma: restiamo un Paese provinciale dal punto di vista calcistico, ed è così da qualche anno. Nonostante la vittoria dell’Inter del 2010, e quella del Milan nel 2007, il nostro calcio in Europa resta ai margini. La sensazione è che sia più che altro colpa dell’Europa League: quest’anno l’Udinese ha raggiunto gli ottavi di finale, e ultimamente è questo il risultato migliore in questa competizione. E’ un problema “psicologico”:
In Italia, si continua a considerare l’Europa League come una manifestazione minore, che disturba le squadre ivi impegnate. Al momento, questa coppa resta appannaggio della penisola iberica, che negli ultimi due anni ha fatto l’en plein: otto squadre su otto in semifinale. Attenzione a loro, se vogliamo recuperare alla svelta questo benedetto quarto posto; e attenzione a non perderne un’altra, di posizione nel ranking. Cosa tutt’altro che improbabile.