Niente da fare per la Nazionale di Chicco Evani: la Spagna si dimostra più forte, legittima il suo status di campione d’Europa in carica e, al termine di una partita in cui ci attacca ai fianchi fino allo sfinimento, vince 2-1 e vola alla fase finale in Estonia, eliminandoci. Diciamo la verità: il risultato ci sta tutto. L’Italia ci ha provato, ma ha impostato una partita fondamentalmente difensiva anche per come si era messa, poi ha pagato il calo fisico di alcuni uomini (“I cambi che ho fatto sono stati tutti forzati”, dirà Evani a fine gara) e ha dovuto concedere all’avversario l’onore delle armi. E dire che si era messa bene: all’11’, cinque minuti dopo che Pigliacelli aveva sventato un sinistro da fuori del regista Suso, gli azzurri erano passati grazie al secondo gol nel torneo di Improta, abile a sfruttare un colpo di testa arretrato di Ramallo, a incunearsi tra lui e Josebe e anticipare Arzabalaga per mettere in porta. Il gol, però, è arrivato forse troppo presto: da lì i nostri ragazzi si sono rintanati nella propria metacampo, riuscendo nel primo tempo a contenere gli attacchi delle Furie Rosse, pericolose solo con un sinistro di Juanmi che non aveva trovato il palo lungo. Un tiro di Improta respinto dal portiere era il segnale che l’Italia andava negli spogilatoi in fiducia, potendo riprendere fiato in attesa della sfuriata avversaria. Che è arrivata rapidissima: Lopetegui ha cambiato un evanescente Suarez con Alcacer, autore di una doppietta nella finale della scorsa edizione, e gli iberici si sono dimostrati decisamente più ficcanti, riprendendo la partita da dove l’avevano interrotta ma stavolta mettendoci più concretezza. Evani ha cercato di correre ai ripari, inserendo Fiamozzi e Politano per De Silvestro e Busellato; ma la mossa non ha fruttato i risultati sperati, e anzi la Spagna al 72′ è riuscita a pareggiare: Suso è partito tra le linee e ha provato la verticalizzazione, ma è stato trattenuto da Fiamozzi. Punizione giusta quando l’arbitro ha visto il vantaggio non concretizzato, e destro chirurgico di Gomez (subentrato a Ramallo) con Pigliacelli immobile. Le notizie dall’altro campo, con il vantaggio del Belgio, non hanno aiutato l’ansia dell’Italia, che ha cercato di avanzare il baricentro alla ricerca del gol della vittoria ma si è così scoperta, e l’avversario non ha perdonato:
All’82’ gran gol di Rodriguez, controllo al limite, palla spostata sul destro e tiro sotto l’incrocio dei pali. Buonanotte ai suonatori, perchè a quel punto gli azzurri non ne avevano più, anche se Beltrame, lasciato colpevolmente solo a due passi dalla porta, ha sfiorato il pallone del pareggio. Poi, un paio di contropiede della Spagna, con Pigliacelli bravissimo a uscire sui piedi di Alcacer, che non si capisce come mai sia entrato solo nella ripresa. Al fischio finale, l’Italia si ritrova eliminata: sapeva che era difficile, ma perdere così, forse, fa ancora più male.