Da oggi diremo ufficialmente addio al fuorigioco passivo. È questa l’ultima modifica impartita da Joseph Blatter, presidente della FIFA L’ennesima idea spiegata con l’obbiettivo di aumentare la spettacolarità: in questo caso la FIFA ha ritoccato l’amata/odiata regola del fuorigioco. Tormento di miliardi di fidanzate e mogli di calciofili, contestato da secoli, il fuorigioco ha animato le discussioni tra gli amanti del calcio dal anno di nascita del regolamento ufficiale. Con il calcio è nato anche il fuorigioco, una regola semplice eppure difficile da spiegare e spesso impossibile da interpretare. Non si contano i casi in cui dubbi sulla regolare posizione dell’avversario di fronte al portiere sono stati decisivi e hanno cambiato così la storia delle partite. Da oggi la regola cambierà, ma l’effettiva efficacia della modifica da verificare alla prova del campo. Il cambiamento riguarderà essenzialmente due concetti, quello di “interferenza” e di “vantaggio”. Con “interferenza” si intende quando il difensore si trova in prossimità o in contatto con una punta. Con la nuova regola non sarà fuorigoco quando un difensore si trova in posizione non “interferente” rispetto all’attaccante (ovvero a più di un metro di distanza circa) e se per una sua deviazione fortuita il pallone finisce in rete, il gol è considerato valido. La seconda modifica riguarda invece il concetto di “vantaggio”: se prima era punibile anche il giocatore che si poneva come semplice ostacolo visivo, ora invece esso deve essere coinvolto attivamente con l’azione per considerarsi in posizione irregolare. Nel caso in cui egli si disinteressi al gioco, la sua posizione viene da oggi considerata regolare. Marcello Nicchi, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, non si è detto affatto entusiasta: ”La nuova regola del fuorigioco non mi sembra una grande idea. Gli assistenti italiani sono così esperti da poter applicare immediatamente la nuova norma”. Insomma, appena nata la modifica alla regola del fuorigioco non incontra gli entusiasmi sperati. Il cambiamento non è sempre salutato positivamente, ma la sensazione comune è che questa regola sia capace solo di complicare e rendere più incerto il lavoro degli arbitri a tutto svantaggio della chiarezza e la spettacolarità cercate da Blatter. Si è voluto dare maggiori responsabilità agli arbitri lasciando però troppo spazio alla decisione e all’errore umano.