Anche i rugbisti hanno un cuore d’oro. E dei sentimenti. Eccome se ce li hanno. Anche se a vederli così, grandi e grossi, non lo diresti mai, forse. E capita pure che si abbandonino alle lacrime. Lacrime di commozione, per qualcosa che presto finirà, dopo aver avuto tante soddisfazioni, sia umane che sportive. E’ quello che è capitato a Nick Mallett, allenatore della nazionale italiana di rugby. Domenica contro l’Irlanda potrebbe essere infatti il suo ultimo match alla guida della selezione azzurra. La Federazione ha deciso che è arrivata l’ora di cambiare. Al posto dell’anglo-sudafricano siederà in panchina il transalpino Jacques Brunel. Una decisione sofferta, ma necessaria, secondo i vertici dell’Italrugby. Ingiusta secondo Mallett, che si commuove ogni volta che pensa all’addio. Successe già a marzo, dopo il successo contro la Francia nel Sei Nazioni. Ed è successo oggi in conferenza-stampa, quando ha voluto ringraziare tutti i giocatori per il contributo offerto alla causa nelle ultime quattro stagioni. Meglio farli adesso i ringraziamenti di rito, ha pensato il tecnico, perchè domenica mattina non ci sarà tempo: tutte le attenzioni, a suo dire, dovranno essere rivolte unicamente al campo. Mallett non dimenticherà mai un gruppo che lui definisce “eccezionale”. La sua “famiglia italiana”, addirittura. Tante lacrime, tanti sentimenti forti e a volte contrastanti. Perchè il distacco tra un genitore ed un figlio è sempre traumatico, come ha raccontato lo stesso allenatore con una felice metafora. Adesso, però, è tempo di pensare all’incontro con l’Irlanda, che vale un biglietto per i quarti di finale dei Mondiali neozelandesi. Lì non ci sarà tempo per piangere, tutt’altro. Lì bisognerà giocare e dare tutto quello che si ha. I giocatori lo sanno bene, e sono stati catechizzati a dovere dalla loro guida tecnica. Quanto allo schieramento, si va verso la conferma degli uomini che hanno superato per 27-10 i temuti Stati Uniti, martedì sera a Nelson. L’unico cambiamento riguarda il ritorno di Andrea Masi nel ruolo di estremo; Masi, per fortuna degli azzurri, è riuscito a recuperare dalla contrattura al polpaccio che lo aveva tenuto fermo. Per il resto conferma per i vari Castrogiovanni e capitan Parisse, che totalizzeranno il loro dodicesimo gettone di presenza in una gara iridata.