Sabato alle 18 toccherà alla Roma provare a domare la bellissima Atalanta di Stefano Colantuono. A detta di tutti, la rivelazione del campionato. Il meno 6 di partenza non solo non ha ‘fiaccato’ i nerazzurri, ma ha dato loro un carburante supplementare, che ha consentito di totalizzare in quest’avvio 3 vittorie ed un pari. Numeri importanti, ma che non devono far paura alla squadra di Luis Enrique. I giallorossi, dopo il successo del Tardini, devono dimostrare di essere sulla strada giusta. Che il progetto legato al tecnico spagnolo è vicino alla svolta, insomma. Perchè il tempo inizia a scarseggiare ed i tifosi potrebbero non tollerare l’eccessiva attesa. Al centro dell’attacco, Totti permettendo – che in realtà sta giostrando in posizione più arretrata – dovrebbe esserci ancora lui, Pablo Daniel Osvaldo. Due reti contro Siena e Parma e tanta voglia di emergere. Di far capire a tutti che lui può essere davvero da Roma e da campionato italiano. Le non esaltanti esperienze vissute nel nostro paese – Fiorentina, Bologna… – non lo hanno scoraggiato. L’obiettivo è dimostrare che i soldi spesi dalla Roma per lui (15 milioni, più 2,5 di bonus) non sono troppi, anzi. “Mi hanno pagato tutti questi soldi? Ne valgo anche di più…”, disse il diretto interessato al momento della sua presentazione a Roma. Il suo idolo è Gabriel Omar Batistuta, a cui dedica il gesto della mitraglietta dopo ogni gol. Nel mirino, adesso, c’è proprio una delle sue ex-squadre, l’Atalanta, con cui giocò nel 2006. La speranza, come ha detto oggi ai microfoni di Sky Sport 24, è quella di “fare una gran bella partita”. Il momento personale è buono, e “speriamo continui così”. Sabato avrà l’occasione di riabbracciare mister Colantuono, definito “un grande, l’ho avuto poco perchè il mio transfer non arrivava mai dall’Argentina – è il ricordo di Osvaldo – Ho giocato poco con lui, siamo stati insieme solo 6 mesi, ma ho ricordi belli: siamo saliti insieme in serie A”. Una bella missione portata a termine. La speranza è quella di ripeterne, anche di più prestigiose, nella Capitale, dove dovrà fare tanti gol e zittire gli scettici, quelli che considerano tuttora affrettate le cessioni dei talentuosi – ma bizzosi – Vucinic e Menez. Ce la farà Osvaldo, mister 17 milioni?
Magari, con la benedizione di Batigol, tutto può accadere. I sogni son desideri…