La Roma batte per la seconda volta in tre incontri stagionali l’Inter, e con il 2-1 di ieri sera si permette il lusso di poter giocare, al ritorno, per due risultati su tre disponibili: basterà non perdere. Certo, viene da pensare, non dovrà essere molto difficile, se anche allora la squadra di Stramaccioni sarà quella vista stasera. Una squadra che, di fronte alla dinamicità dei giocatori di Zeman, fa acqua in difesa e annega a centrocampo, non riuscendo ad imporre il suo gioco ma affidandosi ai lanci lunghi per un Palacio preda degli avversari. Ottimo invece l’inizio della Roma, che aggredisce sulle fasce aggirando la stretta difesa a tre dei nerazzurri, tanto che entrambi i gol dei padroni di casa arrivano da cross dalla destra.La situazione è più equilibrata nel secondo tempo, quando Stramaccioni passa al 4-4-2, limitando le folate offensive delle ali capitoline; di contro, il centrocampo accusa la stanchezza della frazione precedente, e ne esce una tempo molle e lento che non regala grande spettacolo. Guardando tutto l’arco dei novanta minuti, il risultato appare dunque corretto, anche a seguito di un’analisi dei numeri del match, a cominciare dal possesso palla, favorevole alla Roma per 52 a 48%. 17 tiri totali a 16, ma ben 8 nello specchio a 4, fanno poi pendere decisamente la bilancia a favore di Totti e compagni, che giocano quasi 600 palloni contro i poco più di 500 di Zanetti & co. Nettamente superiore la supremazia territoriale giallorossa, che sfonda il muro degli undici minuti, mentre quella nerazzurra non tocca gli otto…infine, indicativa la percentuale di pericolosità: 67.6% Roma, 49,1% Inter…carta canta. Tra i protagonisti, possiamo sicuramente collocare Jesus, che recupera ben 25 palloni, Bradley, che ne gestisce 44 e Guarin che ne calcia in porta addirittura 6. Oltre a loro, ovviamente gli autori dei gol e Totti e Cambiasso, leader intramontabili delle loro formazioni.
Squadre che si sfidano per la seconda volta in quattro giorni, ma se in campionato gli ospiti nerazzurri avevano strappato un pari, arginando una Roma volenterosa ma poco dinamica, stavolta, nella semifinale d’andata di coppa Italia, i padroni di casa sono sembrati, almeno all’inizio, più determinati, tanto che la mole di gioco è stata di gran lunga superiore a quella degli avversari, e del resto il tabellino li ha premiati con la vittoria finale. Tuttavia, proprio come Domenica scorsa, è il finale di primo tempo che frega i ragazzi di Zeman, che anche stasera si vedono bucare da Palacio a pochi minuti dall’intervallo. Il gol è pesante, sia in vista del ritorno sia soprattutto nell’economia della gara, che vedeva una Roma in totale controllo del match, in cui a tratti sembrava dilagare. Due gol segnati, entrambi di testa, un palo colpito, e troppe occasioni sprecate, si aggiungevano ad una circolazione di palla pressochè continua, che aveva annichilito la formazione di Stramaccioni, incapace di produrre gioco se non con infruttuosi lanci lunghi a Palacio. In realtà anche gli ospiti colpivano un palo, con il tuttofare Guarin, ma era appunto un’occasione più frutto dell’estro individuale del colombiano che di un’azione corale. Di tutt’altro spessore le occasioni giallorosse, fioccate come neve: così al 18′, quando Ranocchia salvava sulla linea il tiro a botta sicura di Destro, al 27′, quando Lamela a tu per tu con Handanovic sparava malamente alto di destro, e al 38′, quando ancora l’ex attaccante del Siena colpiva il palo complice una mezza papera di Handanovic. A onor del vero, oltre al legno, sempre Guarin faceva gridare al gol quando, nel finale, colpiva in pieno Stekelenburg da due passi: ma era solo il preludio al gol, fondamentale per ridare vigore ad una squadra che sembrava aver alzato bandiera bianca.
In realtà il vigore lo da solo a Stramaccioni, che in un sussulto d’orgoglio si riprende dal silenzio costante del primo tempo e mette la mano alla sua formazione, cambiata in un 4-4-2 più quadrato con l’innesto di Nagatomo al posto di Obi. L’Inter prende le misure alla Roma, e anzi per i primi minuti domina il gioco. Il centrocampo della Roma, che aveva speso tantissimo nel primo tempo, comincia ad accusare la stanchezza, e allora i nerazzurri prendono coraggio e cominciano a presentarsi in pianta stabile nella metà campo avversaria. Ma le occasioni non capitano a raffica, e se perfino Palacio, al 68′, sbaglia due volte clamorosamente il tap in sottoporta, vuol dire che proprio non è serata. Infatti da metà ripresa comincia la girandola delle sostituzioni, che portano ad un “pari e patta” in vista del ritorno. Si ha un sussulto con Alvarez, che entrato nel finale prova a rovesciare le sorti della serata dell’Inter e della sua stagione. Ma i suoi sogni s’infrangono sul piede sinistro di Perrotta, che salva il gol fatto al 75′ dopo la serpentina in area dell’argentino, e mette fine al primo tempo dell’ennesima battaglia di una guerra infinita.
Il vantaggio della Roma arriva al 13′ con Florenzi, che sblocca il match di testa proprio come era successo a san Siro in campionato. Se però allora aveva raccolto il cross da sinistra di Totti, stavolta la pennellata è di Piris da destra, che il giovane centrocampista è abile ad impattare scaraventando sotto l’incrocio. Il raddoppio arriva al 33′, e a segnarlo è un ex, Mattia Destro. Anche lui colpisce di testa, anche lui raccoglie un cross da destra di Piris, ma stavolta è più evidente l’errore di posizione della difesa nerazzurra, che si fa anticipare dal giovane attaccante. Il gol della speranza nerazzurra lo segna il solito Palacio, al 44′, che con furbizia devia in rete anticipando Stekelenburg una punizione battuta in tutta fretta da Cambiasso che aveva colto di sorpresa la difesa giallorossa.
Intercettato dai microfoni di RaiSport, Zeman commenta così la vittoria della sua Roma sull’Inter: “A parte due occasioni non abbiamo sofferto tanto – spiega. Abbiamo sprecato tante energie nel primo tempo, creato anche oggi più dell’Inter, credo che il risultato sia meritato. Nel secondo tempo ci siamo abbassati, per questo abbiamo subito qualcosa in più. Nel primo tempo eravamo corti e alti, e infatti abbiamo giocato meglio”. Si parla poi di Lamela e Totti: “Hanno giocato tanto entrambi, hanno fatto bene. Poi Totti ha riso mentre usciva perché voleva tirare la punizione e voleva uccidere l’avversario, e non si fa (ride, ndr…). Il gol di Palacio? Eravamo piazzati male sul calcio di punizione probabilmente. Sprechiamo tanto quando attacchiamo, potevamo vincere 4-0 già al primo tempo e nessuno avrebbe potuto dire nulla”. Questo invece il pensiero dello sconfitto Stramaccioni, allenatore dell’Inter: “Io credo che globalmente l’Inter mi è piaciuta anche questa sera – afferma -. Nel secondo tempo abbiamo fatto ciò che dovevamo fare, la Roma ha iniziato benissimo. Io avevo delle assenze in attacco, Palacio e Guarin hanno fatto bene, Alvarez è entrato molto positivamente in partita creando due occasioni. Brava la Roma, ma a S. Siro ci giocheremo la qualificazione. Avevamo lo stesso assetto di domenica, nel secondo tempo abbiamo difeso meglio. Nel primo gol ci siamo persi Florenzi così come successo all’andata in campionato, soprattutto perché c’è stato l’inserimento del centrocampista, ma siamo stati più vicini noi al 2-2 che loro al 3-1”. (Giovanni Gazzoli – @giogazzoli)