Alzi la mano chi, fra coloro che hanno visto il Gran Premio di Formula 1 in Australia, non abbia espresso la propria perplessità sul rumore dei nuovi motori. Con il passaggio ai meno potenti il circus motoristico ha decisamente perso quell’armonia che negli ultimi anni, a cominciare dal periodo ’70-’80, ha accompagnato a braccetto il mondo della Formula 1. Il rumore delle monoposto è sempre stato qualcosa di unico ed irripetibile nel mondo motoristico e nessun’altra categoria è mai riuscita ad eguagliare il brivido e la pelle d’oca provati al passaggio delle suddette auto da corsa. Il nuovo suono, al contrario, ricorda da vicino quello di un motore elettrico, per altri, addirittura delle MotoGP. Dubbi e perplessità confermati anche dalle parole di Bernie Ecclestone, il grande capo della Formula 1, che in una recente intervista ha confessato senza troppi giri di parole: «Sono rimasto disgustato dalla mancanza di rumore – dice a The Age – non mi ha disturbato il rumore. Mi ha disgustato la mancanza di rumore». Ecclestone starebbe addirittura pensando ad una soluzione per far tornare i vecchi suoni: «Mi dispiace che i fatti mi abbiano dato ragione: queste macchine non sembrano monoposto da corsa per il rumore che producono. Ho parlato con Jean e gli ho detto che dobbiamo verificare se esiste il modo di farle sembrare macchine da corsa». Alle dichiarazioni pungenti del miliardario inglese hanno fatto eco le lamentele di Ron Walker, presidente dell’Australian Grand Prix Corporation (AGPC), che al termine della gara di domenica ha tuonato: «Non abbiamo pagato per una cosa del genere. Questo diventerà un problema per tutti gli organizzatori». Se ci aggiungiamo il fatto che le monoposto 2014 sono decisamente più lente rispetto alle precedenti (come testimoniato da dati precisi), si può tranquillamente capire come la nuova stagione sia iniziata tutt’altro che nel migliore dei modi.