L’inizio del Mondiale 2015 è stato tormentato per la Formula 1. A complicare ulteriormente il quadro della situazione, già precaria per diversi motivi, sono arrivate anche le minacce della Red Bull di abbandonare il Circus. Helmut Marko, braccio destro in pista del patron Dietrich Mateschitz, ha sparato a zero sui regolamenti, che, a suo dire “uccidono questo sport”. “Dobbiamo vedere se c’è una via d’uscita nella Formula 1, le regole attuali rendono le gare noiose”, aggiungendo che c’è il rischio che il proprietario della Red Bull “possa perdere la passione”, problema non da poco per una scuderia che non è espressione di una Casa automobilistica ma vive appunto innanzitutto per la volontà del patron. Non si è fatta attendere però la risposta da parte di chi invece ha tratto grande giovamento dai nuovi regolamenti, cioè la Mercedes. Ecco infatti le parole del team principal Toto Wolff: “Invece di piangere già alla prima gara, abbassino la testa, lavorino duro e risolvano i guai. E se vogliono piangere, c’è un famoso muro a Gerusalemme…”. Di certo la discussione sarà lunga, c’è in ballo il futuro di uno sport con tante incognite, dalle scuderie in crisi economica al calo d’interesse fino all’incidente ancora non chiarito di Fernando Alonso, tanto per citare alcuni dei punti dolenti, per non dire di episodi come la Sauber che sabato ancora non sapeva quali piloti avrebbe schierato a Melbourne, anche se giustamente la Mercedes difende il suo ottimo lavoro che l’ha portata ad avere una netta superiorità su tutte le rivali, come negli anni scorsi era successo proprio alla Red Bull con i colpi di genio di un certo Adrian Newey…