Inter-Udinese chiude il primo tempo con uno grigio 0-0 figlio di una partita giocata sottoritmo da entrambe le squadre. L’Inter però la partita ha cercato di farla e ha costruito qualcosa di più pur senza impensierire più di tanto Handanovic. Serata non proprio di grazia invece per i guardalinee che hanno sbagliato (equamente) su un paio di chiamate che avrebbero messo Di Natale e Milito a tu per tu con Julio Cesar e Handanovic. Un po’ nervosi gli assistenti, quindi, troppo reattivi ma comunque (se ci fossero dubbi) in buona fede. Subito brividi per i tifosi nerazzurri già leggendo il referto con la formazione schierata da Ranieri. Contro una udinese praticamente al completo infatti, il tecnico nerazzurro ha deciso di schierare ben due giovani (oltre a Ranocchia) in avanti. Sono Faraoni e Alvarez. Poli è in panca, Coutinho non c’è. Ma Faraoni non sfigura, pur se contro un brutto cliente come Armero. Sarà a sicurezza che infonde un certo Javier Zanetti alle spalle sta di fatto che quando spinge si vede buona gamba e piede dolce. Strappa applausi alla curva (e anche qualche “ohhhh” dalla tribuna) un cross al volo su un cambiamento di fronte un po’ a “mattonella” di Alvarez che ha messo Pazzini a “tanto così” dal gol. Che però non è arrivato. Alvarez invece ha fatto venire il crepacuore a Ranieri e la bile ai tifosi. Svagato tra le linee con un piede legnoso e una mira da rivedere è uno dei candidati più probabili alla panchina nella ripresa. Qualche scintilla nel corso del primo tempo c’è stata tra gli avanti dell’Udinese e Chivu, sempre prodigo di “legante” per far capire che aria tira. Ha steso Basta, e ha rintronato con una capocciata Torje. Tanto per mettere in chiaro le cose. E proprio Torje è stato l’uomo più pericoloso dei suoi sulle ripartenze. Dribbling e tiri tutti nello specchio, ma troppa foga. Il giovane rumeno di passarla stasera non ne ha proprio voglia e Di Natale in un paio di occasioni ha protestato vivamente. Vero è che se avesse anche quella freddezza da ultimo passaggio il Messi di Romania potrebbe pure levare “di Romania” dal suo soprannome. Sarebbe chiedere troppo, ma nel secondo tempo avrà certamente la possibilità di provarci. Ma ora tutti di nuovo “in campo”, Inter-Udinese sta per ricominciare…
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