Sabato sera doppia tristezza per il capitano dell’Inter, Javier Zanetti. Oltre alla delusione per la sconfitta interna contro l’Udinese, altra tappa di questa difficilissima stagione di quelli che sono ancora i campioni del mondo in carica (fa impressione dirlo, ma è proprio così), per il numero 4 nerazzurro è arrivata la prima espulsione in campionato, alla presenza numero 551, e seconda assoluta in 770 partite con la maglia dell’Inter. Non un fallo cattivo, sia chiaro, ma comunque una macchia su record che era quasi incredibile: insomma, piove sul bagnato in questo momento difficilissimo. Situazione, tra l’altro, accolta con grande professionalità dal capitano dell’Inter, che si è sfilato la fascia dal braccio ed è uscito senza la minima protesta nei confronti dell’arbitro Gervasoni. Ennesima dimostrazione di stile di una persona che, anche fuori dal campo, riesce a essere inimitabile.Tutti conoscono l’impegno umanitario di Zanetti, e proprio durante l’Outlet solidale della sua Fundacion Pupi (al fianco della moglie Paula e dell’amico fraterno Federico), con la quale Zanetti aiuta concretamente i bambini poveri argentini, FcInterNews.it ha intervistato il capitano dei nerazzurri, toccando tutti i principali argomenti di mercato riguardanti la formazione di Claudio Ranieri. Il primo tema, inevitabilmente, è stato Ricky Alvarez: il giovane connazionale del capitano, dopo alcune buone prestazioni, sembra essere ricaduto nella mediocrità di inizio stagione, ma Zanetti lo difende: “Lo vedo meglio. Tenete conto che arriva da un campionato completamente diverso dal nostro, si deve ambientare. Però piano piano si iniziano a vedere le sue doti”. Capitan Zanetti svela anche un retroscena sull’arrivo all’Inter di Alvarez: “Lui era molto vicino all’Arsenal. Io l’ho chiamato al telefono e gli ho detto: “Guarda Ricky, so che l’Inter ti sta seguendo”. Quindi gli ho raccontato un po’ cosa vuol dire l’Inter, che siamo una grande famiglia e che si sarebbe trovato bene. E mi ha ascoltato”. Il sorriso con cui il capitano dice queste parole fa capire che ha fiducia nelle qualità del connazionale. A questo proposito, nonostante gli inevitabili alti e bassi, nelle ultime partite Alvarez, Coutinho e Castaignos sembrano in crescita. Il capitano unisce fiducia e prudenza su questo argomento: “Credo che loro siano il futuro, dobbiamo avere un po’ di pazienza. Perché è normale che essendo così giovani alternino partite buone e meno buone. Però quando troveranno la continuità ci daranno una grande mano”.
A proposito di giovani e di Argentina, altri due talenti “biancocelesti” sono stati recentemente affiancati all’Inter. Si tratta di Julian Velazquez dell’Independiente e di Lisandro Lopez dell’Arsenal de Sarandì. Capitan Zanetti li presenta così:“Sono due difensori centrali. Lisandro Lopez ha fatto qualche partita in Nazionale e ha fatto molto bene. Ha fatto anche dei bei gol. Velazquez gioca nell’Independiente, insieme a Gabi Milito, il fratello di Diego. Sono pronti anche per l’Italia perché nel campionato argentino, anche se è molto diverso dal nostro, stanno facendo veramente bene”. Infine, il capitolo attacco, che quest’anno è nell’occhio del ciclone. Si sta avvicinando il rientro in squadra di Forlan, e questo infonde fiducia al capitano: “E’ importante perché stiamo parlando di un campione. Soprattutto perché così possiamo gestire tutti gli impegni che abbiamo. Col Pazzo, con Diego e con Mauro abbiamo tre attaccanti molto forti. Però il Cacha, ora che torna a disposizione, ci darà una grande mano”. A quel punto viene spontaneo chiedersi (e chiedere a Zanetti): allora a gennaio non serve prendere un nuovo attaccante? Nemmeno il suo amico Tevez? “Sinceramente non lo sento dalla Coppa America, non so cosa farà. Stiamo parlando di un grande campione, non si discute. Però la vedo difficile”.
(Mauro Mantegazza)