Bomba di mercato dalla Spagna. Il tecnico del Barcellona Pep Guardiola ha parlato esplicitamente di un suo possibile addio al club. “Credo che il mio periodo qui stia finendo – ha detto il tecnico blaugrana ai microfoni di Sport Sera su Raidue – Sto bene qui, ma quando stai per molto tempo in un club come questo non è possibile rimanere a lungo”. Guardiola ha lasciato intendere chiaramente di essere a caccia di nuove sfide per la sua carriera: “Il prossimo anno sarà il quarto consecutivo come allenatore del Barcellona, una società come questa deve avere molto coraggio per tenere un allenatore per tutto questo tempo, perché i giocatori si stancano degli allenatori e viceversa, così come i giornalisti si stancano di vedere sempre la stessa faccia e gli allenatori di sentire sempre le stesse domande. Anche da calciatore mi è successa la stessa cosa, a un certo punto ho capito che dovevo andare via”.
Una cosa però è certa: dietro le sue parole – al momento – non c’è nessun altro club. “Ho troppo rispetto per il Barcellona, non potrei parlare con nessuno finché sono legato a questo club – ha assicurato Guardiola – Quando deciderò che è il momento di andar via, ringrazierò la società e se poi qualcuno mi vorrà allora ne parleremo”.
In Italia il tecnico catalano ha moltissimi estimatori, primo fra tutti il presidente dell’Inter Massimo Moratti, che aveva pensato a lui come sostituto del partente Mourinho e di cui Guardiola ha voluto parlare.
“Moratti ha avuto un grande tecnico come Benitez, le cose non sono andate bene e adesso ha un altro grande allenatore che è Leonardo – ha spiegato – Al Milan c’è Allegri, ho avuto la fortuna di conoscerlo al trofeo Gamper quest’estate, mi ha fatto un’ottima impressione. Le milanesi sono due grandi squadre che hanno grandi calciatori“.
Il Belpaese è sempre nei pensieri di Guardiola che qualche giorno fa ha approfittato della sosta della Liga per fare una visita a Brescia, dove ha giocato a fine carriera. “Ho detto che allenerei lì anche gratis, a Brescia mi sono trovato molto bene. Ma la mia era solo una battuta”.