CALCIOMERCATO – Il presidente dell’Inter, Massimo Moratti, si è reso protagonista per molti anni di campagne acquisti faraoniche e spesso senza una logica. Da quattro/cinque anni a questa parte la tendenza è cambiata e agli arrivi milionari si sono sostituiti calciatori maggiormente utili alla causa e meno dispendiosi. E’ il caso ad esempio del parametro zero Esteban Cambiasso, delle scoperte Julio Cesar e Maicon, nonché di Nagatomo, recente operazione di mercato. Tutte trattative “obbligate” sia per la crisi economico-finanziario che sta attanagliando il mondo, quanto per il fair play che incombe. In corso Vittorio Emanuele non vogliono farsi trovare impreparati ed intendono contenere le spese evitando sanzioni importanti. C’è da dire comunque, che certe operazioni recenti sono apparse alquanto discutibili. Si pensi ad esempio alla cessione di Samuel Eto’o all’Anzhi. Se è vero che dalla partenza del nazionale camerunese si sono ottenuti circa 25 milioni di euro è vero anche che l’ex Barcellona era una pedina chiave del gioco dell’Inter e che la cessione di Wesley Sneijder sarebbe stata maggiormente capibile. Stessa cosa è accaduta pochi giorni fa, alla chiusura del calciomercato invernale, con la cessione di Thiago Motta al Paris Saint Germain per 10 milioni di euro. Una partenza che ha permesso ai nerazzurri un bell’introito ma che nel contempo ha reso scontento Claudio Ranieri che fino a poche ore prima della cessione invocava a gran voce il nome del brasiliano. Con l’addio di Motta si è rotto anche il 4-4-2 di stampo “ranierano” rendendo di conseguenza maggiormente difficoltosa la scalata verso il terzo posto. Se è vero infatti che da una parte bisognerà cedere qualche pezzo pregiato per sistemare i bilanci non si può dimenticare che la qualificazione alla Champions League è comunque di basilare importanza da ogni punto di vista. Per queste ragioni, secondo il quotidiano Libero, non è da escludere l’ingresso in società di un investitore straniero. L’Inter ha accumulato delle perdite pari a 310 milioni di euro, e il bilancio di giugno del 2011, l’ultimo, è stato chiuso a -87, quasi il doppio rispetto ai -45 permessi dalla Uefa nei primi anni di fair play. Accogliere nuovi capitali, coinvolgendo anche la Saras, potrebbe permettere una gestione della società più florida e nel contempo iniziare a pensare al progetto del nuovo stadio.
Molti sono i nomi accostati ai nerazzurri e su tutti spicca la Gazprom, nota compagnia russa, maggiore estrattrice di gas naturale al mondo.