Ricordate l’Inter del biennio 2006-2008? Era una squadra muscolare, fisica, che sovrastava gli avversari sul piano della quantità, della lotta di centimetri. La allenava Roberto Mancini, e i calci d’angolo e le punizioni a favore avevano una percentuale di realizzazione superiore al 50%, grazie alla straordinaria capacità nel gioco aereo. In squadra c’erano Vieira e Ibrahimovic, appena arrivati della Juventus smembrata dallo scandalo Calciopoli, c’era Samuel, c’era Maicon, anche lui nuovo acquisto: fisico e centimetri, non per niente quella squadra, favorita anche da una concorrenza non troppo all’altezza a causa delle penalizzazioni, stravinse lo scudetto sbriciolando ogni record (97 punti, 17 vittorie consecutive). Bene, oggi l’Inter ha una suggestione in testa: quella di ricreare una formazione con quelle caratteristiche, sulla scia di quei due anni in cui arrivarono due scudetti, che sia in grado di tenere testa al Milan, che con l’arrivo di Allegri in panchina ha scelto una soluzione simile (per esempio sacrificando Andrea Pirlo, anche con la convinzione che non avrebbe retto tutta una stagione, cosa invece puntualmente avvenuta, per la felicità della Juventus). Basti vedere quali sono i nomi sulla lista di Marco Branca: il primo è Yann M’Vila, centrocampista centrale, classico perno davanti alla difesa, che ricorda tantissimo, almeno nel fisico, Vieira: è lui l’elemento considerato fondamentale per la linea mediana dell’Inter, anche se l’Arsenal è in vantaggio e difficilmente la trattativa con i Gunners non andrà in porto. Ma c’è anche, come alternativa al giocatore del Rennes, ed è Etienne Capoue: nuova idea di Moratti, anche lui gioca nella Ligue 1 francese, ultimamente fulcro dei pensieri di tutte le grandi d’Europa: Capoue è un centrocampista difensivo che può fare anche il difensore centrale, è alto 189 centimetri e rappresenterebbe al meglio quel mix di forza fisica e qualità che i nerazzurri stanno cercando. Poi Aleksandar Kolarov: il terzino del Manchester City ha sempre stuzzicato la fantasia dell’Inter, e infatti è finito in Inghilterra, dove nel frattempo si era trasferito Roberto Mancini che infatti l’ha subito chiesto alla società. Come fisico non è propriamente un terzino, ha un gran piede sinistro e soprattutto potrebbe andare a coprire un ruolo nel quale la società milanese ha avuto un po’ di problemi, tra il declino di Chivu e la non perfetta maturazione di Nagatomo.
Insomma, l’Inter guarda al proprio passato per costruire il futuro. Può essere una soluzione interessante: bisognerà capire se basterà a colmare gli oltre 20 punti di svantaggio che ci sono stati rispetto alla Juventus in questa stagione, e soprattutto se i desideri diventeranno realtà, visto che per ognuno di questi nomi la concorrenza è ben agguerrita.