Andrea Agnelli promette battaglia. Il presidente della Juventus, intervistato dal New York Times, ha chiarito che farà di tutto per ‘recuperare’ i due scudetti (2004-05 e 2005-06) sottratti dalla bufera Calciopoli. Il quotidiano americano ha ricordato che la Juve ha vinto 27 campionati, beccandosi la pronta precisazione da parte di Agnelli: in realtà sarebbero 29, ha sottolineato. Non solo il club bianconero, a suo avviso, ma anche altri club facevano pressioni sugli arbitri. Per tale motivo, ha spiegato, la Juventus continuerà a perseguire la riassegnazione dei titoli “preferibilmente nell’ambito nelle strutture della Lega, ma se necessario anche davanti ai tribunali ordinari. Dobbiamo essere certi che vi sia stato pari trattamento per tutti. E se noi non possiamo avere un trattamento equo, cercheremo di averlo al di fuori dell’ambito sportivo”. Dunque, un Agnelli battagliero sul fronte Calciopoli quanto orgoglioso sulla questione stadio. La sua Juve, infatti, è la prima società italiana a giocare in un impianto di proprietà: “È un punto d’orgoglio per noi essere i primi proprietari privati di un impianto pienamente moderno, in grado di ospitare partite e di restare aperto sette giorni la settimana a fini commerciali – ha spiegato – Nello stesso tempo, i nostri concorrenti sono quelli internazionali; quello dello stadio era un aspetto da coprire per poter essere alla pari con loro dal punto di vista delle fonti d’entrata”. Il n.1 bianconero ha tracciato poi un quadro a tinte fosche del nostro calcio: “Per essere sinceri sulla nostra seria A oggi non siamo certamente là dove vogliamo essere. E tutto ciò ha anche a che fare con gli stadi. Gli stadi sono obsoleti. Abbiamo molta violenza, molta polizia intorno agli impianti, e tutto ciò non è molto piacevole”. Troppi scontri, troppe tensioni. E’ un movimento, il nostro, difficile da amministrare, ha argomentato, lontano anni luce, ad esempio, dallo spirito con cui viene vissuto lo sport nella cultura anglosassone. Non può mancare poi la parentesi di mercato. Finora pochi colpi, da parte di quasi tutte le big. Agnelli ha una spiegazione: a suo avviso, si vedrà qualcosa di forte solo da agosto in poi. “Sarà il Barcellona ad aprire le danze, dopo di che cominceranno a muoversi anche gli altri club”. Gli amanti del calciomercato
Lo sperano. Finora annunci tanti ma affari pochi. Non resta che fidarsi di Agnelli ed attendere speranzosi il prossimo mese.