E’ storia di questi giorni il trasferimento da record di Samuel Eto’o dall’Inter all’Anzhi. In realtà, il primo giocatore ad aprire la “moda” della Russia è stato Rino Gattuso. Un’indiscrezione che risale all’inverno del 2010, quando a Milanello allenava Leonardo, tecnico con cui il centrocampista calabrese non ha mai legato. E’ proprio Gattuso a ricordare quei momenti caldi in una bella intervista rilasciata a Milan Channel: «L’offerta era incredibile – esclama Gattuso – non come Eto’o perché lui è molto più forte di me, però i soldi erano davvero tanti». A pendere verso la permanenza, l’attestato di stima manifestatogli dalla società di via Turati, nonché i molti dubbi legati alla destinazione, dato che lo stesso Gattuso non si considerava ancora ancora sulla via del declino, ma decisamente in grado di contribuire ancora alla causa rossonera. Particolare quindi la storia di Rino Gattuso, sul punto di lasciare per sempre Milanello dopo essere stato estromesso dai titolari durante il ciclo Leonardo. Una stagione difficile quella vissuta dal focoso Ringhio, nel 2009-2010. Memorabile, ad esempio, il derby con l’Inter e il famoso cambio con Clarence Seedorf, ritardato, che ha portato all’espulsione proprio del campione del mondo azzurro. Gattuso ripercorre quei momenti, tornando anche ai famosi cori contro il brasiliano durante la celebrazione dello scudetto allo stadio Olimpico di Roma: «Le motivazioni nascono da come mi ha trattato e come ha trattato anche altri, ma sul coro ho sbagliato. Dentro di me non me la sono perdonata, non ho fatto una bella figura, mi sono arrabbiato con me stesso ed è giusto ammettere l’errore». Ora Leonardo ha lasciato l’Inter, non proprio da signore, e Gattuso, invece, ha trionfato in Italia, vincendo lo scudetto praticamente nel derby, una sorta di rivincita in pompa magna. A breve inizierà però una nuova stagione, con nuove sfide, ma senza una bandiera rossonera degli ultimi 10 anni, Andrea Pirlo. Il centrocampo del Milan però a breve verrà rinforzato con l’innesto di Alberto Aquilani, ex juventino, che già questa sera dovrebbe sbarcare a Milano.
Ed è proprio parlando del metronomo bresciano, passato alla Juventus a luglio, che Gattuso conclude la sua intervista: «Io e Andrea giocavamo insieme da 18 anni, dai 16 anni con le Nazionali fino all’anno scorso. Si capisce che eravamo davvero come due fratelli, è stato un grande compagno che mi ha aiutato tanto, è anche merito suo se sono migliorato».