Alessandro Nesta non andrà a giocare negli Stati Uniti con tutta probabilità; quindi, al momento il suo futuro resta incerto, tanto che si continua a parlare di un suo possibile ritorno al Milan (lo scrive oggi il Corriere dello Sport), visto che il calciomercato dei rossoneri vuole puntare su un altro difensore da affiancare a Thiago Silva. Come noto, il difensore romano, dopo dieci anni in rossonero, aveva detto stop: calcio troppo veloce per uno come lui, che negli ultimi tempi aveva accusato spesso e volentieri problemi fisici. La voglia di continuare, quella c’era ancora: lo aveva chiarito subito, Nesta, nel salutare tutto l’ambiente rossonero, “una famiglia che mi mancherà”. La Major League Soccer, lega americana in crescita ma certo non paragonabile per ritmi e competitività ai campionati europei, lo aspettava e lo chiamava: il centrale era attratto da un’avventura del genere, da una realtà che ha già accolto Ferrari, Corradi e Di Vaio, e nella quale anche Alessandro Del Piero potrebbe andare a finire (anche se il futuro dell’ex capitano della Juventus al momento parla più sudamericano). In realtà, Nesta in America non ci andrà: la Lega, che tratta direttamente l’ingaggio dei giocatori, non gli ha riconosciuto lo status di Designated Player, ovvero quella categoria di giocatori che possono ricevere uno stipendio superiore a quanto previsto dal salary cap. Qui vale la pena di spiegare: le leghe americane (NBA, NHL, NFL, MLB e appunto MLS) hanno un sistema semplice nella teoria ma poi complicato nella realizzazione per regolamentare gli ingaggi. Ogni squadra ha un tetto salariale (per l’appunto il salary cap) formato dalla somma degli stipendi riconosciuti ai suoi giocatori; il tetto è fisso, stabilito dalla Lega, e oltre quello non si può andare. Ogni realtà, poi, ha le sue regole più o meno flessibili: nel football americano c’è rigidità, nel basket NBA molto meno, quindi si può sforare con la condizione di pagare una certa somma di dollari per ogni milione che supera il cap… eccetera. Quel che conta, è che il sistema nasce per fare in modo che tutte le squadre, sulla carta, siano allineate e abbiano le stesse possibilità di vincere, e per garantire un continuo ricambio in testa alle classifiche (non essendoci promozioni e retrocessioni). Sulla carta, abbiamo detto: poi ci sono tutte le variabili non gestibili, come il fatto che vivere e giocare a Los Angeles non è esattamente come farlo a Cleveland o Minneapolis, per fare un esempio. Comunque: la MLS ha una regola che prevede che alcuni giocatori possano godere dello status di Designated Player, di modo che la Lega si possa aprire ai mercati europei e incrementari il numero di stelle (in declino o meno) nel campionato. A Nesta, però, tale riconoscimento non è arrivato, e questo rende complicato se non impossibile il suo trasferimento negli Stati Uniti. Dunque, torna in gioco il Milan: che non ha mai perso la speranza di riabbracciare il suo difensore. L’ipotesi resta comunque difficile: se è un discorso di gambe e fiato che non lo supportano più, Nesta in tre mesi non sarà di certo cambiato, anzi. C’è però l’idea, ed è quella che aveva avuto anche la Juventus che sognava un altro colpo alla Pirlo, di utilizzare il centrale a gettone: ovvero, fargli giocare solo le partite più importanti, magari solo la Champions League (dalla seconda fase in poi) e i big match in campionato, quelli contro Juventus, Inter, Roma, Napoli, Lazio. In questo modo, Nesta avrebbe più tempo per recuperare, sarebbe meno soggetto a infortuni e vivrebbe molto meno stress. La domanda da porsi è questa:
Può un calciatore che ha giocato ai massimi livelli per vent’anni, e che non ha ancora voglia di appendere le scarpette al chiodo, accontentarsi di giocare senza regolarità? E’ questo il nodo che Nesta deve sciogliere. Il Milan nel frattempo si è messo ai ripari con l’acquisto di Acerbi, e continua a tenere d’occhio Dedè (clicca qui per approfondire): ma è pacifico il fatto che il ritorno di Nesta, anche se solo per un anno, cambierebbe decisamente le prospettive e gli obiettivi stagionali del Diavolo, perchè significherebbe che si tornerebbe a formare la coppia con Thiago Silva che ha fatto le fortune rossonere negli ultimi anni. Semplice sogno? Siamo sicuri che Nesta, da parte sua, ci stia facendo un pensierino.