Per il Cagliari non c’è pace in questo campionato. Prima un inizio difficile che ha portato all’esonero di Massimo Ficcadenti e l’avvento del duo Ivo Pulga-Diego Lopez, poi le polemiche legate allo stadio, infine la crisi finanziaria che ha fatto ammettere la dirigenza sarda: “Abbiamo difficoltà nel pagare gli stipendi”. Proprio quando i risultati sul campo stavano premiando il lavoro svolto dai giocatori (il 4-2 sulla Roma ha spinto il Cagliari a +4 sulla zona retrocessione), ecco che ci si mette, ancora una volta, la Prefettura di Cagliari. Al termine del Comitato di sicurezza che si è riunito questa mattina, l’annuncio è che non ci sono le condizioni per giocare Cagliari-Milan, in programma la prossima domenica per la 24esima giornata di serie A, alla Is Arenas Quartu Sant’Elena. Nel comunicato si parla di non esistenza delle “condizioni legate all’ordine pubblico e alla sicurezza”. Il Cagliari deve nuovamente andare in esilio: è una delle due soluzioni possibili (contro la Juventus si giocò al Tardini di Parma), l’altra è quella di disputare la partita a porte chiuse come accaduto a inizio stagione. Quello che è probabile è che Massimo Cellino non ripeterà più quanto fatto prima di Cagliari-Roma, quando aveva violato l’ordine delle porte chiuse invitando la gente allo stadio, decretando di fatto l’annullamento della gara e lo 0-3 a tavolino. La questione dell’impianto di gioco va però risolta quanto prima per il Cagliari: le difficoltà economiche sono naturalmente legate anche a questo problema, il progetto di un nuovo stadio esiste ma di fatto non è ancora partito perchè mancano tutte le autorizzazioni del caso. Così, questo campionato rischia di trasformarsi per i sardi in una lunga trasferta, che rende naturalmente più difficilmente il conseguimento dei risultati sul campo.