E’ stata una gran bella gara quella del Gran Premio di MotoGp del Qatar. Sul circuito di Losail si è sviluppata una gara che ha segnato al fine di quello che era da più parti definito il “califfato” di Casey Stoner. Il pilota della Honda ha dovuto infatti cedere il passo dopo aver dominato tre quarti della gara a un incredibile Jorge Lorenzo che con la sua tenacia e una Yamaha M1 praticamente perfetta ha saputo portare l’attacco vincente e battere i due piloti della Honda che lo inseguivano per distacco. Alla fine è Jorge Lorenzo il vincitore del primo Gran Gremio di MotoGp del Qatar, il primo gp di questa stagione. E se come abbiamo accennato in questa prima prova dell’annata 2012 della MotoGp ci sono state sorprese positive, purtroppo abbiamo anche registrato qualche brutta prestazione che proprio brucia. Anzitutto quella di Valentino Rossi e della sua Ducati, peggio che protagonisti di una gara fatta di errori e di sfortuna: autori di una gara anonima e priva di ogni emozione. Il Dottore non è stato mai o quasi insidiato nella sua poco invidiabile posizione di gara ne mai o quasi è riuscito a portarsi sotto alle moto che lo precedevano. Una gara anonima, da gregario e senza l’interesse che almeno si ha coni debuttanti. Davvero una brutta sorpresa, anche se ampiamente annunciata. Peggio di lui ha fatto Ben Spies, il texano con evidenti problemi fisici dopo le cadute in questa tre giorni di libere e qualifiche ha chiuso proprio dietro a Valentino Rossi. Anche per lui la gara è stata davvero penosa.
La gara si è sviluppata sostanzialmente in due fasi. Dopo la grande bagarre della partenza iniziale, allo spegnimento del semaforo in testa si delineava un terzetto formato da Casey Stoner, Jorge Lorenzo e uno strepitoso Dani Pedrosa che dalla settima posizione in griglia riesce immediatamente a portarsi al secondo posto della gara. Ci rimarrà per due giri quando poi Stoner decide di strozzare la gara e di superare in col colpo il collega catalano della Honda e il rivale maiorchino della Yamaha. una manovra eccellente, ma mentre Pedrosa pare perdere terreno subito Lorenzo cerca di resistere nella scia del campione del mondo in carica. Non ci riesce che per un giro e mezzo. Poi il distacco aumenta e diventa abissale. Sei decimi, sette, otto per poi arrivare a un massimo di due secondi e 110 millesimi esattamente a metà gara (giro numero undici). Le gomme cominciano a cedere, ma l’impressione è che il vantaggio di Stoner sia davvero troppo consistente e che all’australiano basterà tenersi fuori scia e amministrare la gara per poter giochicchiare con l’elastico da fare sul dritto come la maggior potenza del motore Honda gli dovrebbe consentire. Invece no. Comincia a sbagliare mentre Lorenzo va come su una lama. Non perde un colpo il pilota maiorchino e con una guida pulita e precisa esaltata da una ciclistica perfetta della casa del diapason coccola le gomme come due figlioletti e le preserva da una usura eccessiva. Da qui parte lo spunto in più. E Lorenzo comincia a rosicchiare decimi su decimi, fino a portarsi al diciottesimo giro a soli 4 decimi di distacco, tallonato da un Dani Pedrosa che ha suonato la carica un giro prima di lui. E’ proprio qui che si gioca tutto sia in testa che nelle posizioni intermedie della classifica. Gli altri duelli della gara sono quello tra i due piloti della Yamaha Tech 3 Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow, appaiati e in lotta fino al sedicesimo giro quando Cal trova il varco giusto per far secco in staccata il Dovi (non facile) e poi tenerlo dietro fino alla fine (dava davvero l’impressione di avere più birra l’inglese), e la grande ammucchiata che coinvolgeva uno strepitoso Stefan Bradl, Hector barbera, Alvaro Bautista e Nicky Hayden. Sorpassi e controsorpassi errori e “lunghi” clamorosi hanno poi definito l’ordine di arrivo e la classifica finale tra questi piloti ma almeno abbiamo visto un gruppo vivo che lottava e – magari sbagliando – provava ad ottenere il risultato. Valentino Rossi è stato al decimo posto dal secondo al ventiduesimo giro. Mai uno squillo, mai un duello, né per attaccare né per difendersi. Una sorta di lunghissimo test per la moto in cui ha provato a spingere ottenendo anche tempi da 1:57 basso ma per il resto galleggiando tra l’1:57:500 e 1:58:000. E non spendiamoci altre parole. La gara si è quindi risolta al 19mo giro con una staccata da urlo di Lorenzo che ha fatto secco Stoner che si era visto in difficoltà piuttosto grosse già da un paio di giri (aveva addirittura rischiato di cadere in un tratto non difficile). Ma la cosa che stupisce di più è che Lorenzo ha superato Stoner e lo ha tenuto dietro in un tratto con un lungo rettilineo. Certo ha rischiato moltissimo, quasi quanto Pedrosa che ha passato il compagno al giro 21 con una manovra che la fisica moderna disconosce, ma qualcosa si è rotto in Stoner sul finire della gara. Scattano i processi, velocissimi, come i bolidi della MotoGp: guida troppo usurante per le gomme; paga la scelta di non fare mai long run; e chi più ne ha più ne metta. Alla fine una verità la tira fuori lui “non riuscivo a pompare con la mano destra a causa della cervicale, in modo così evidente non mi era mai capitato”. Sarà così? Se non lo fosse, trovare una scusa del genere sarebbe addirittura peggio di un problema tecnico con la moto (il chattering che lo ha sempre accompagnato). Staremo a vedere, il mondiale 2012 di MotoGp è finalmente ritornato. Caro Sic, ci manchi solo tu.
Pos. | Points | Num. | Rider | Nation | Team | Bike | Km/h | Time/Gap |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 25 | 99 | Jorge LORENZO | SPA | Yamaha Factory Racing | Yamaha | 166.2 | 42’44.214 |
2 | 20 | 26 | Dani PEDROSA | SPA | Repsol Honda Team | Honda | 166.1 | +0.852 |
3 | 16 | 1 | Casey STONER | AUS | Repsol Honda Team | Honda | 166.0 | +2.908 |
4 | 13 | 35 | Cal CRUTCHLOW | GBR | Monster Yamaha Tech 3 | Yamaha | 165.1 | +17.114 |
5 | 11 | 4 | Andrea DOVIZIOSO | ITA | Monster Yamaha Tech 3 | Yamaha | 165.0 | +17.420 |
6 | 10 | 69 | Nicky HAYDEN | USA | Ducati Team | Ducati | 164.3 | +28.413 |
7 | 9 | 19 | Alvaro BAUTISTA | SPA | San Carlo Honda Gresini | Honda | 164.3 | +28.446 |
8 | 8 | 6 | Stefan BRADL | GER | LCR Honda MotoGP | Honda | 164.3 | +29.464 |
9 | 7 | 8 | Hector BARBERA | SPA | Pramac Racing Team | Ducati | 164.2 | +31.384 |
10 | 6 | 46 | Valentino ROSSI | ITA | Ducati Team | Ducati | 164.0 | +33.665 |
11 | 5 | 11 | Ben SPIES | USA | Yamaha Factory Racing | Yamaha | 162.6 | +56.907 |
12 | 4 | 5 | Colin EDWARDS | USA | NGM Mobile Forward Racing | Suter | 162.5 | +58.088 |
13 | 3 | 14 | Randy DE PUNIET | FRA | Power Electronics Aspar | ART | 161.7 | +1’10.650 |
14 | 2 | 68 | Yonny HERNANDEZ | COL | Avintia Blusens | BQR-FTR | 161.4 | +1’15.943 |
15 | 1 | 41 | Aleix ESPARGARO | SPA | Power Electronics Aspar | ART | 160.7 | +1’26.733 |
16 | 22 | Ivan SILVA | SPA | Avintia Blusens | BQR-FTR | 159.7 | +1’43.327 | |
17 | 54 | Mattia PASINI | ITA | Speed Master | ART | 159.5 | +1’47.419 | |
18 | 77 | James ELLISON | GBR | Paul Bird Motorsport | ART | 159.2 | +1’51.882 | |
51 | Michele PIRRO | ITA | San Carlo Honda Gresini | FTR | 110.6 | 7 Laps | ||
Not Classified | ||||||||
9 | Danilo PETRUCCI | ITA | Came IodaRacing Project | Ioda | 158.8 | 7 Laps | ||
17 | Karel ABRAHAM | CZE | Cardion AB Motoracing | Ducati | 154.0 | 15 Laps |