Valentino Rossi è tornato. Lo hanno detto tutti: addetti ai lavori, colleghi, avversari. Sui social network si leggevano commenti entusiastici sulla gara del Dottore in Qatar, messaggi di bentornato: gli è bastata una gara sulla sua vecchia Yamaha per centrare un fantastico secondo posto che, chissà, forse sarebbe anche potuto diventare primo (comunque ci avrebbe provato) se non ci fosse stato quell’errorino nel superare Dovizioso. “Forse Pedrosa si è un po’ fermato”, ha raccontato Valentino a La Gazzetta dello Sport, “l’ho toccato sulla ruota posteriore con la mia protezione del freno, sono finito largo e mi sono trovato dietro Bradl: per passarlo ci ho messo una vita”. Da lì però è iniziata la rimonta, come da tempo non si vedeva. “Credo che possa starci, è stata una delle gare più belle della mia vita. Pensavo a questo momento da quando a Valencia ho abbandonato la Ducati“, ha continuato il Dottore, con una faccia radiosa che avevamo quasi dimenticato. “In qualifica sono stato sfortunato, ma nel warm-up ho visto che avevo il passo giusto per lottare con gli altri”. Pronti via, Valentino ha dovuto subito lottare con il nuovo fenomeno del MotoGP Marc Marquez, alla fine giunto terzo dopo una battaglia epica con il pilota di Tavullia: “Mi piace duellare con lui, è un duro come me. Non è di quelli che chiude il gas e frigna quando lo passi. Sorridevo nel casco giro dopo giro, mi divertivo un sacco e aspettavo di arrivare a prendere Marc. Il mio avversario era lui”. Non Lorenzo, almeno non ancora: il maiorchino, suo compagno di squadra, rimane ancora davanti. “Se voglio lottare con lui devo ancora lavorare tanto”, ammette Rossi. “Non posso prendere un secondo da lui in qualifica”. Una cosa è certa: adesso, a giocarsi le vittorie in MotoGP, c’è anche Valentino Rossi. E Lorenzo, questo, lo sa bene.