Anche Aldo Grasso attacca Valentino Rossi. Povero Dottore: non è proprio il suo momento. Ci si era già messo Jeremy Burgess a fargli sentire il peso dell’età, parlando di miracolo in caso di vittoria del decimo titolo mondiale MotoGp; oggi ci pensa anche il noto giornalista e critico televisivo, uno che non ha mai risparmiato frecciate a nessuno e quindi neppure a un mito del motociclismo e figura simbolo dello sport come Rossi. Grasso inizia la sua critica, a mezzo articolo su Corriere.it, con il racconto di un sogno: quello di Valentino Rossi che vince il Gran Premio di Catalogna e poi annuncia il ritiro. “Non solo ha vinto tantissimo, non solo ha reso popolare uno sport ristretto fino ad allora soprattutto agli appassionati, ma detiene il record del numero di Gp disputati consecutivamente”. Come a dire che la critica non parte certo da un pregiudizio sul suo stile di guida, o sul tifo contro. Anzi. E’ un pensiero sul momento giusto in cui bisognerebbe ritirarsi. “L’ideale sarebbe lasciare quando si è all’acme del successo, però non succede mai” è la tesi di Aldo Grasso, che paragona Rossi a Michael Schumacher (nel senso che potrebbe fare la fine del sette volte campione del mondo di Formula 1, con gli ultimi anni in declino a prendere batoste dai più giovani) e poi apre anche a un esempio dal quinto canto dell’Eneide, lo scontro tra Darete ed Entello, due pugili il più vecchio dei quali (Entello) si vede sopraffato dal più rapido e scattante avversario, di rabbia conquista l’ultima vittoria della carriera e si ritira. Grasso punta il dito su questo, e sul fatto che lo stesso Valentino abbia dichiarato come il divertimento di un tempo non ci sia più: “Oggi il mondo delle moto è più serio ed atletico”. Siamo certi che il Dottore, a quel giorno in cui dirà addio alle corse, sta pensando non da poco; ma intanto ci sono altri Gran Premi da correre, altre corse, altre soddisfazioni. Chissà, forse anche vittorie, a cominciare da oggi.