Mercoledì sera, all’Etihad Stadium, il Napoli riassaporerà l’atmosfera della Champions League (che allora si chiamava Coppa dei Campioni) dopo ventuno, lunghissimi anni. Era un altro Napoli ma soprattutto un altro calcio. Oggi la squadra azzurra è risorta dalle sue ceneri, come l’Araba Fenice, ed in sette stagioni è volata dall’inferno della C al paradiso dell’Europa che conta. Walter Mazzarri, nella sua ultima uscita, si è detto fiducioso in vista della super-sfida con il Manchester City. Gli azzurri possono giocarsela a viso aperto, senza paura, partendo da quanto di buono mostrato a Cesena. E quindi, fluidità di gioco, personalità, capacità di arrivare facilmente verso la porta avversaria. Senza dimenticare, però, di correggere i difetti, evidenziati soprattutto in fase difensiva. Il mister lo ha fatto capire; sono stati commessi diversi errori, cose da non ripetere assolutamente contro uno squadrone come il City. Anche perché, con tutto il rispetto per il Cesena, come ha sottolineato lo stesso Mazzarri, un conto è sbagliare con i romagnoli, un conto con squadre come quella inglese, che ti possono castigare senza pietà alla prima sbavatura. La sfortuna del Napoli – bisogna dirlo – è praticamente quella di ritrovarsi di fronte il più forte Manchester City di sempre. Finora in Premier 4 vittorie su 4 e 15 reti all’attivo, quasi 4 a partita. La squadra gioca a memoria e crea un numero impressionante di palle-gol. A beneficiarne la premiata ditta Aguero-Dzeko – 6 gol a testa – destinata a diventare tra i più grandi tandem offensivi in circolazione. Grazie anche alle giocate sopraffine di gente come Nasri e Silva. Il Kun, in particolare, sembra molto carico in vista della sfida con il Napoli, la squadra in cui è assurto a divinità suo suocero, Diego Armando Maradona. “Voglio fare al City quello che Maradona ha fatto al Napoli”, è stato il suo grido di battaglia. L’argentino ha respinto paragoni con il Barcellona anche se ha ammesso che la squadra sta girando a meraviglia: “Noi come il Barça? Loro giocano assieme da anni, noi abbiamo appena cominciato. Ma anche noi abbiamo giocatori di qualità che sanno trattare la palla”. Ce l’hanno, eccome. Quello che manca ancora per diventare definitivamente una big del calcio internazionale è forse un po’ di attenzione in più.
Sabato contro il Wigan (vittoria del City per 3-0, tris di Aguero) i Citizens hanno fallito tantissime occasioni, soprattutto per superficialità. Mancini non l’ha presa bene e ne ha approfittato per spronare i suoi a crescere ancora. Il gruppo, ha spiegato, è in gran parte nuovo ed ha bisogno di tempo per progredire: “Il nostro obiettivo è migliorare, in Premier come in Champions”. Quanto all’Europa, anche il Mancio, come tutti, considera “molto difficile” il girone capitatogli in sorte: “Tutte le squadre possono vincerlo o terminare all’ultimo posto”. Un equilibrio perfetto.