C’è attesa nel centrosinistra per capire se ci sarà o meno l’alleanza tra Carlo Calenda e Matteo Renzi. L’incontro tra il Leader di Azione e quello di Italia Viva si terrà l’11 agosto. I due si incontreranno per capire se vi siano i margini per un accordo o meno in vista delle Elezioni 2022. Su “La Stampa”, lo stesso Renzi ha spiegato: “Se si fa l’accordo bisogna capire qual è la prospettiva: le candidature e le liste sono le cose più facili. La domanda è vogliamo fare un polo del buon senso? Sono ottimista e prudente. Penso che dobbiamo vederci e decidiamo se sì o no”. Renzi ha poi proseguito sulla scia dell’ottimismo: “Con Calenda bisogna fare un accordo molto serio. Con l’inflazione all’8% e la guerra, la prossima legislatura deve essere con persone che abbiano competenze e per questo serve un accordo serio”. L’accordo, però, andrebbe contro le parole dello stesso Calenda di qualche anno fa. Proprio il leader di Azione aveva giurato, nel 2020, che mai avrebbe creato un’alleanza con l’omologo di Italia Viva. Eppure, l’incontro che si terrà in vista delle Elezioni 2022, potrebbe proprio andare contro le sue parole.
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Carlo Calenda parlava così di Matteo Renzi nel 2020
Nel settembre 2020, ospite di Luca Sommi e Andrea Scanzi ad Accordi&Disaccordi, sul canale Nove, Carlo Calenda aveva giurato che mai avrebbe creato un’alleanza con Matteo Renzi. Il leader di Azione, all’epoca, dichiarava “non mi alleo con Renzi, l’ho detto 18 milioni di volte“. Nel giugno dello stesso anno, sempre sullo stesso canale, Calenda aveva detto sullo stesso Renzi: “È una persona che dice una cosa e ne fa un’altra. Vota contro lo scudo penale che ha messo lui sull’Ilva, dice che sfiducia Alfonso Bonafede e poi ci fa un accordo. Ciò che di lui non sopporto è che condisce questa roba con ‘la mossa del cavallo’, ‘Enea e Anchise’, ‘l’ispirazione di Obama’. Ecco, a me queste cose fanno incazzare. Perché non puoi presentarti come Kennedy e fare come Mastella”.
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Due anni dopo, Calenda e Renzi potrebbero raggiungere l’accordo per concorrere insieme in vista delle prossime elezioni. Qualora dovessero trovare la linea giusta per l’alleanza, dunque, sarebbe una sorta di “passo indietro” da parte del capo di Azione, che non parlava affatto in termini positivi del politico fiorentino due anni fa.