Il cambio dell'ora e il suo impatto sulla salute psicofisica: le alterazioni sul benessere e l'equilibrio di mente e corpo, tra benefici e problematiche

Il cambio dell’ora è un appuntamento fisso che annualmente porta con sé discussioni e dibattiti sui suoi effetti, positivi e spesso negativi, soprattutto a livello fisico e psicologico: se da un lato lo spostamento delle lancette in avanti sembra far percepire di aver più tempo a disposizione, regalandoci giornate più luminose e un boost di buon umore, dall’altro impone al nostro organismo un brusco adattamento, influenzando il ritmo circadiano, ovvero l’orologio interno che regola il sonno, la temperatura corporea e numerose funzioni vitali.



La riduzione delle ore di riposo nei primi giorni successivi al cambio può naturalmente generare una sensazione di stanchezza persistente con conseguenti difficoltà di concentrazione e a ciò va aggiunto come la variazione del ciclo sonno-veglia abbia un impatto significativo sul sistema cardiovascolare: diversi studi hanno difatti evidenziato un incremento dei casi di infarto e aritmie nella settimana successiva all’introduzione del nuovo orario, presumibilmente a causa dello stress che il corpo subisce nell’adattarsi.



Il metabolismo non è esente da questo cambiamento improvviso, con possibili squilibri nei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e della glicemia, fattori che potrebbero favorire un anomalo nervosismo persistente, l’aumento di peso, oltre che complicare la gestione di malattie croniche come, ad esempio, il diabete. Sarebbe dunque consigliabile ai soggetti che soffrono di queste patologie, il monitoraggio frequente, onde evitare possibili malesseri.

Cambio ora legale 2025 e alterazioni emotive: ansia, irritabilità e disturbi dell’umore

Se il fisico fatica a mettersi in pari al nuovo ritmo imposto dall’ora legale, la mente non è da meno: il cambiamento del ciclo luce-buio è determinante nella produzione di melatonina e serotonina, due neurotrasmettitori fondamentali per il nostro benessere emotivo e se il calo di melatonina può rendere più difficile addormentarsi, generando insonnia e un sonno frammentato caratterizzato da numerosi risvegli notturni, la riduzione della serotonina è spesso associata a una maggiore predisposizione alla depressione e agli sbalzi d’umore, tanto che alcuni soggetti possono percepire un senso di irritabilità accentuato, difficoltà nel gestire lo stress quotidiano e una riduzione generale della motivazione, con un impatto diretto sulla produttività lavorativa e professionale e sulla qualità delle relazioni interpersonali.



Inoltre, chi già soffre di disturbi d’ansia o depressione potrebbe ritrovarsi a sperimentare un peggioramento dei sintomi, in quanto il corpo impiega diversi giorni, se non settimane, ad abituarsi al nuovo ritmo a cui le abitudini quotidiane devono adattarsi. Anche la capacità di prendere decisioni e di elaborare informazioni complesse sembrano risultare compromesse da questo sfasamento temporale, producendo un sostanziale aumento della fatica mentale e della sensazione di sopraffazione e disorientamento.

In un mondo in continuo movimento, in cui velocità, produttività ed efficienza sono richieste costantemente, il passaggio all’ora legale rappresenta un’ulteriore sfida per un equilibrio psicofisico già stressato e messo a dura prova dalla frenesia della vita moderna, che raramente ci lascia il tempo per tirare una boccata d’aria.