Campi Flegrei, registrati accumuli anomali di CO2: perché sono pericolosi e cosa può succedere. Avviate verifiche dopo chiusura scuola a Pozzuoli
CAMPI FLEGREI, ACCUMULI ANOMALI DI ANIDRIDE CARBONICA
Come se non bastassero le scosse di terremoto ai Campi Flegrei a preoccupare i cittadini della zona, ora ci sono pure accumuli anomali di CO2. Nelle zone dove il bradisismo è stato sentito distintamente, dopo lo sciame sismico degli ultimi tempi, sono state riscontrate delle concentrazioni di anidride carbonica da parte dei tecnici dell’Osservatorio Vesuviano. Non si può parlare di rischio alto per gli abitanti, ma si sta diffondendo tra gli abitanti la consapevolezza che potrebbe essere un altro elemento di preoccupazione.
Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, alcuni abitanti stanno valutando di acquistare rilevatori di anidride carbonica, ma attualmente i sindaci con le loro ordinanze hanno disposto l’obbligo di dotarsene solo a chi ha attività produttive in locali interrati o seminterrati nelle zone dei Comuni ritenute a maggior rischio. Il sindaco di Bacoli, ad esempio, ha assicurato che “il problema è per ora molto limitato” e che alcune situazioni di rischio possono crearsi in quei locali dove non c’è sufficiente circolazione di aria, quindi non all’aperto o ai piani alti.
Il consiglio è di evitare di chiudersi in box e sotterranei, o anche solo di soggiornarci. Lunedì, comunque, dovrebbe scattare il monitoraggio degli edifici, sia quelli pubblici sia quelli privati, a partire dalle zone che sono classificate con il colore rosso dei Campi Flegrei. Sono coinvolte anche le scuole, anzi è ipotizzabile che si parta proprio da lì.
PERCHÉ L’ACCUMULO DI CO2 È PERICOLOSO
Nel frattempo, le autorità consigliano ai cittadini dei Campi Flegrei di affidarsi agli ospedali se accusano improvvisamente e in maniera inspiegabile sonnolenza o intorpidimento. L’accumulo di alti livelli di anidride carbonica è pericoloso, infatti, perché in primis stordisce. Non è un pericolo ignoto, visto che il piano regionale sul bradisismo cita anche il rischio geochimico e parla di emissioni di gas tossici, tra cui CO2, oltre a biossido di zolfo e acido solfidrico. Le concentrazioni non sono prevedibili, ma gli scenari sono comunque potenzialmente pericolosi.
Peraltro, un anno fa venne segnalata la morte di un operaio all’istituto Boccioni nel 2018 per asfissia dovuta ad alti livelli di concentrazione di biossido di carbonio. Nella consulenza tecnica dell’inchiesta su quella morte, citata da Repubblica, si parla di gas di esclusiva origine naturale, cioè vulcanica-idrotermale. Nei giorni scorsi Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, ha spiegato a Tgr Campania che la concentrazione di anidride carbonica “può provocare danni alla salute per gli esseri umani, come la mancanza di ossigeno“.
Non a caso Ingv ha registrato segnalazioni di persone con giramenti di testa e malesseri vari stando in ambienti chiusi, ma anche di auto che non si avviano per la mancanza di ossigeno. “Stiamo monitorando valori alti più di 10 volte del normale. In qualche caso si vedeva pure l’emissione di vapore acqueo“.
CAMPI FLEGREI, SCATTANO VERIFICHE DOPO I PRIMI ALERT
Nelle ultime ore sono già scattate le misurazioni di CO2 in 40 tra scuole ed edifici pubblici dislocati nei Campi Flegrei, in particolare tra Napoli, Bacoli e Pozzuoli, infatti è stato chiuso il primo istituto, il “Virgilio” di Pozzuoli, perché nella palestra e al piano terra sono state registrate delle concentrazioni di CO2. Il prefetto di Napoli ha subito convocato una riunione con i sindaci di Bacoli e Pozzuoli, Di Vito, vigili del fuoco, e vari rappresentanti tra Comune di Napoli, Protezione civile regionale, polizia e Asl, affinché tutti monitorino la situazione.
I sindaci dei Campi Flegrei, inoltre, hanno emesso ordinanze per adottare misure di prevenzione e assistenza, ma si è insistito per le verifiche. La prima anomalia era stata riscontrata tra martedì e mercoledì dall’Ingv in un’abitazione di Pozzuoli, dove poi è stato installato un misuratore. I valori erano superiori a 5mila parti per milione, quindi l’anidride carbonica poteva accumularsi e rendere l’ambiente invivibile dopo mezz’ora.