Curiosa vicenda avvenuta nelle scorse ore in Olanda dove le caramelle Haribo alla Coca Cola sono state ritirate dal mercato: c'era la cannabis
Curioso quanto avvenuto in Olanda dove sono state trovate delle tracce di cannabis nelle caramelle Haribo, una delle marche più note di dolciumi al mondo. Lo riportano tutti i media, internazionali e italiani, nelle ultime ore, a cominciare dal tabloid britannico Guardian. Nel Paese dei tulipani non è inusuale trovare in vendita i brownies all’hashish ma anche i biscotti alla cannabis e la space cake, la torta spaziale con la canapa, ma delle caramelle, destinate principalmente ai bambini, contenenti della cannabis, è qualcosa che probabilmente va al di là dell’immaginario. Ecco perchè, appena scoperta la vicenda, la Haribo ha deciso di ritirare dal mercato un intero lotto di caramelle incriminate, precisamente le Happy Cola FRIZZ.
Si tratta delle classiche caramelle a forma di bottiglia di Coca Cola con gli zuccherini sopra, fra le più diffuse dello stesso marchio e fra le più amate dai bambini. Il problema è sorto dopo che, come scrive il Guardian, diverse persone hanno accusato dei problemi di salute, a cominciare da vertigini, dopo aver mangiato appunto i dolcetti in questione, acquistati nella confezione grande, quella da un chilogrammo. A comunicarlo è stata la NVWA, che è l’Autorità per la sicurezza alimentare e dei prodotti di consumo dell’Olanda, spiegando che è stato appunto effettuato un richiamo completo del prodotto, anche se solamente a scopo precauzionale.
CARAMELLE HARIBO CON CANNABIS: INDAGINI IN CORSO
Parlando con l’agenzia di stampa olandese ANP, un portavoce dell’autorità ha fatto sapere che non è ancora chiaro come abbia fatto la cannabis a finire nelle caramelle e che si è aperta una indagine per cercare di approfondire la questione e scoprire la verità. Forse uno scherzo, o magari un errore umano? Difficile saperlo, in ogni caso escludiamo totalmente che si sia trattato di un gesto voluto dell’azienda, ma piuttosto sembrerebbe essere un’azione provocatoria di qualche lavoratore, se non addirittura la conseguenza di una “svista”.
La polizia olandese ha fatto sapere che le caramelle contenenti della cannabis sono assolutamente originali, non si tratta quindi di sottomarche, e che l’indagine è nata dopo che una coppia di genitori della zona di Twente hanno portato al commissariato una confezione delle caramelle a forma di Coca Cola di cui sopra, aggiungendo che i loro figli si erano sentiti male, che avevano avuto delle conseguenze gravi, dopo che le avevano mangiate. A quel punto gli inquirenti hanno sequestrato le caramelle per poi farle esaminare dai propri tecnici ed è stata quindi accertata la presenza di cannabis. “Vogliamo sapere esattamente come è finito nei dolciumi e, naturalmente, come le confezioni sono finite nel negozio”, ha aggiunto Chantal Westerhoff. una portavoce della polizia.
CARAMELLE HARIBO CON CANNABIS: IL COMMENTO DELL’AZIENDA
Va precisato che le caramelle di Haribo della Coca Cola sono vendute in diversi pacchetti, anche molto piccoli, ma la cannabis sembrerebbe essere finita solo nelle buste da un chilogrammo con scadenza gennaio 2026, e un preciso codice prodotto, così come fatto sapere dalla stessa azienda, annunciando inoltre un rimborso completo per coloro che sono state vittime di questo spiacevole inghippo. Il vicepresidente marketing dell’azienda, Patrick Tax, ha spiegato che il richiamo è avvenuto dopo un numero limitato di casi, tutti concentrati nella zona est dei Paesi Bassi, verso il confine con la Germania, aggiungendo che “La sicurezza dei nostri consumatori è la nostra massima priorità e Haribo prende questo incidente molto seriamente”.
Parlando con l’Agence France Presse, agenzia di stampa francese, ha aggiunto: “Si tratta di una questione urgente e stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità olandesi per supportare le loro indagini e accertare i fatti”, mentre la NVWA non ha usato mezzi termini: “Non mangiate questi dolci”. Il Guardian ricorda come due anni fa, nel 2023, alcuni bimbi avevano accusato dei malori all’Aia dopo aver mangiato delle caramelle che contenevano THC, ma in quel caso non si trattava di prodotti normali commerciali come appunto le caramelle Haribo in questione.
