Al concerto del primo Maggio con Carl Brave, artista non etichettatile: “Sono solo me stesso”
Tra i protagonisti del concerto del primo maggio a Roma c’è anche Carl Brave. E’ uno degli ospiti più attesi di questa lunga giornata di musica, solidarietà e intrattenimento. Difficile inquadrarlo. Ancora più complicato definirlo, dal momento che lui stesso respinge le etichette. Eppure per qualcuno sarà un rapper, per qualcun altro un artista pop oppure indie. Ma il suo percorso nel mondo della musica prosegue a grandi passi, con le sue contaminazioni elettroniche ed un po techno che hanno scandito il ritmo.
“Io non mi colloco. Faccio un mix di tante cose“, aveva confidato in una interessante intervista rilasciata un po’ di tempo fa ad Agi. Perché Carl Brave è così: per certi versi indecifrabile. “Trap e Indie, come dicono loro, cantautorato e pop…ormai etichettare la musica è diventato molto più difficile, sia per gente come me che per altri artisti. Quindi sono contro le etichette, sono solo me stesso”.
Carl Brave: “Musica di successo? Vi dico qual è la fortuna dei nostri tempi…”
Che Carl Brave sia contro ogni definizione è chiaro, lo dice lui stesso. Ma è anche contro le logiche che animano il mercato musicale, quel mercato che in un certo senso lui ha sfidato brillantemente. Ed è grazie alla potenza della rete che il producer è riuscito a raggiungere traguardi forse insperati. “Quello è un po’ la fortuna dei nostri tempi”, ha detto nella medesima intervista.
“Io ho fatto uscire su YouTube due tracce al mese, contro tutte le regole della discografia, che ogni volta ti vuole far andare piano. Quindi questo vivere fast, smart, ha fatto si che la mia musica potesse esplodere e potesse arrivare più velocemente un po’ a tutti”, ha ricordato Carl Brave. Insomma, il suo sembra essere un messaggio di speranza, un invito a credere in se stessi e nel proprio fiuto.