La “Smart home“ cioè casa intelligente connessa in rete grazie ad una serie di sistemi di domotica può far risparmiare tempo e denaro con comodità di utilizzo e risparmio sulle bollette dell’energia. Tuttavia questo tipo di tecnologia sta stentando a decollare specialmente in Germania, a causa di una serie di fattori, tra i quali la poca propensione delle famiglie al cambiamento delle abitudini e di una scarsa informazione sull’argomento che non permette agli utenti di conoscerne esattamente tutti i vantaggi, a questi poi vanno aggiunti i costi per gli impianti che da molti vengono giudicati ancora “proibitivi”.
In base all’analisi del quotidiano Süddeutsche Zeitung, quasi il 60% dei cittadini dichiara di non sapere esattamente come utilizzare al meglio i dispositivi, pertanto preferisce attualmente restare con gli impianti tradizionali piuttosto che installare sistemi e dispositivi avanzati di controllo. I dati, sebbene siano aumentati leggermente grazie alla crisi dei prezzi della luce e del gas dello scorso anno, sono ancora bassi, e le società che producono domotica stanno spingendo per fare campagne pubblicitarie e spingere su una diffusione sempre maggiore, specialmente per quanto riguarda il risparmio energetico.
Germania, poche famiglie sfruttano la casa smart per risparmiare energia
Le aziende produttrici di sistemi per trasformare la casa in maniera intelligente, connettendo gli elettrodomestici alla rete internet, per vendere i prodotti di domoticaFino al 40% secondo molte campagne pubblicitarie, anche se, alcuni esperti interpellati dal giornale Süddeutsche Zeitung, avvertono che “il risparmio è strettamente connesso all’uso che si fa di tali dispositivi“. Bisogna quindi integrare l’acquisto con una consapevole informazione in merito, che al momento sembra essere carente.
Come dimostrano le statistiche infatti, anche le famiglie che hanno una casa smart spesso preferiscono usare i dispositivi in maniera tale da risparmiare tempo, a discapito del consumo. Come ad esempio i programmi “eco” delle lavatrici, poco utilizzati perchè più lunghi rispetto a quelli di ciclo breve ma con maggiore energia necessaria. Pertanto, come commentano gli esperti in media, il risparmio energetico incide solo del 19%, è evidente quindi che ancora non viene sfruttata a pieno la potenzialità di tali strumenti, ma in futuro saranno sempre più fondamentali per la transizione energetica.