Case vecchie valgono meno per norme green Ue/ Germania “pericolose”, Confedilizia “vanno fermate”

- Silvana Palazzo

Tra gli effetti delle norme green Ue anche il calo del valore delle case vecchie. Germania definisce "pericolosa" la direttiva europea, per Confedilizia "va fermata"

Lindner, Germania Christian Lindner, Ministro delle Finanze Germania (LaPresse, 2022)

Salgono i prezzi delle case nuove, restano invariati quelli degli immobili “usati”, i mutui sono raddoppiati e sono crollate le compravendite (-16%). I dati dell’Istat evidenziano gli effetti dell’aumento dei tassi e delle norme green dell’Ue. Il rialzo dei prezzi è trainato dall’inflazione, su cui la Bce è intervenuta in ritardo, e dalle dinamiche a imbuto su materie prime e dal progetto di transizione green imposto dalla Commissione europea. «Il rialzo dei prezzi è totalmente mangiato dall’inflazione e le compravendite restano in forte contrazione perché ancora resta liquidità a supporto», scrive Claudio Antonelli su La Verità, evidenziando il fatto che le famiglie al momento riescono a tener duro. «Quando avranno necessità di vendere per fare cassa o perché non potranno avviare i cantieri di adeguamento green, ecco sarà in quell’istante che avverrà il crollo».

Confindustria Assoimmobiliare ha diffuso nelle ultime settimane la sua proposta relativa ad un mercato di sostituzione, una sorta di rottamazione degli immobili. L’idea è che i grandi proprietari immobiliari vendano case nuove con classi energetiche alte ricevendo in permuta case e appartamenti con classi energetiche più basse. Quindi, le grandi società di gestione immobiliare investirebbero nelle ristrutturazioni, per poi rivendere le case ristrutturate. Davide Albertini Petroni, presidente di Assoimmobiliare, in un’intervista a Milano Finanza ha dichiarato che in Europa «circa il 25-30% delle abitazioni è gestito da capitali istituzionali che offrono abitazioni di qualità. In Italia siamo appena al 5%».

CASE GREEN, LE CRITICHE DELLA GERMANIA E DI CONFEDILIZIA

Nel frattempo, a Bruxelles proseguono le trattative sulle case green e l’incessante campagna di media e parte della politica contro la proprietà privata dei piccoli, della classe media. L’ipotesi di Claudio Antonelli su La Verità è che l’Europa non gradisca «che esista una ricchezza che non è liquida e quindi è difficilmente tassabile». D’altra parte, è consapevole che il mattone non scappa, «quindi manovra perché passi di mano e garantisca un bel taglio al debito pubblico». Ma dubbi ci sono anche all’estero. Infatti, Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, in un editoriale sul sito di Nicola Porro rimarca le parole del ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, il quale a Politico ha spiegato che la proposta di una direttiva europea sull’efficientamento energetico degli edifici è «enormemente pericolosa» e potrebbe mettere a rischio «la pace sociale», aggiungendo che «le persone potrebbero avere l’impressione che la politica renda loro più difficile vivere nelle proprie case».

Invece, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, difende a spada tratta il “Green deal europeo”. Spaziani Testa, invece, condivide i timori della Germania. «Che la direttiva “case green” sia un pericolo per l’Italia, Confedilizia lo dice dal lontano 2021, spiegandone ampiamente i motivi». Ma ricorda anche le critiche sollevate dall’Abi, l’associazione delle banche italiane, secondo cui il rischio è di una svalutazione del risparmio immobiliare degli italiani. «Non esistono mezze misure: va fermata. Ci aspettiamo che il nostro governo, anche attraverso le opportune alleanze con Paesi sempre più consapevoli del problema, lanci sul tema messaggi forti e operi in modo conseguente», conclude Spaziani Testa.





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