Un intero convegno in Senato dedicato al difficile e delicato tema della corruzione si “trasforma” in una sorta di difesa d’ufficio sugli impianti centrali delle ultime riforme del Ministro Alfonso Bonafede: del resto l’organizzatrice dell’evento è stata la senatrice M5s Paola Taverna, tutt’altro che lontana dalle idee del Guardasigilli sul fronte prescrizione e lotta alla corruzione. Sono in particolare le parole del magistrato ex Procuratore di Palermo e Torino Gian Carlo Caselli ad aver fatto “rumore” per accostamenti non propriamente “consueti” tra la politica e la religione. Per il magistrato intervenuto durante il convegno, i dettami di Papa Francesco contro la corruzione non sono per nulla lontani dagli impianti delle riforme M5s di Bonafede e del Governo Conte considerate come “giustizialiste”, specie in questi ultimi giorni di scontri accesissimi in parlamento tra Centrodestra-Renzi e l’asse giallorossa: «La corruzione è un fenomeno criminale e sociale di notevoli dimensioni. Anche il Papa spesso ha affrontato il tema con parole durissime e spietate. Ha detto che ‘i politici corrotti sono putredine verniciata’ e che ‘la corruzione come gravità viene subito dopo la tratta delle persone’. E poi ha parlato della sanzione ‘essa è come una rete che cattura solo pesci piccoli e lascia i grandi nel mare».
CASELLI, IL PAPA E LA CORRUZIONE
Ma Caselli va ben oltre e nel pieno del dibattito al convegno “Uniti contro la corruzione” azzarda il paragone tra Papa Francesco e la Legge Spazzacorrotti del Ministro Bonafede (tra l’altro mezza bocciata di recente dalla Corte Costituzionale, ndr): «Per un serio contrasto alla corruzione e alla riduzione dei suoi costi, fondamentali sono una buona legge anti-corruzione e un processo che funzioni e una prescrizione che non vanifichi tutto. Perdonatemi una boutade, se preferite una provocazione, che consiste nel dire che le citazioni che ho appena letto non contraddicono le linee guida della politica che fa capo al ministro Bonafede e che si è espressa con la legge ‘spazzacorrotti’ e la nuova normativa sulla prescrizione», avanza Caselli in Senato secondo i report del Fatto Quotidiano. Ed ecco che tornando a citare Papa Bergoglio, l’ex Procuratore rilancia «Le citazioni del Papa non contraddicono le linee guida della politica che fa capo al ministro Bonafede e che si è espressa con la legge spazzacorrotti e con la riforma della prescrizione. La mia frase può sembrare blasfema ma è una provocazione, una boutade». Non manca una seconda provocazione finale, laddove Caselli attacca chi – da Renzi agli avvocati penalisti, dalle associazioni garantiste fino ad altri politici dell’area Centrodestra – definisce “giustizialista” la riforma Bonafede su corruzione e prescrizione: «Per chi osa contrastare seriamente il fenomeno non si usa più la parola ‘cretino’, come fece Crispi al tempo dello scandalo del Banco di Napoli. Oggi dire cretino sarebbe troppo, meglio parlare di ‘giustizialisti’, ‘manettari’ e ‘forcaioli’ per etichettare, svalutandoli, tutti coloro che la pensano in modo diverso dai sedicenti ‘garantisti’».