Martedì 9 dicembre torna l'appuntamento a Padova con la Cena di Santa Lucia, dal titolo "La pace è una via umile. Percorriamola insieme"
È nata a Padova, ma è cresciuta ben oltre i confini padovani e veneti. La “Cena di Santa Lucia” è oggi arrivata alla sua 23esima edizione (martedì 9 dicembre, alle 19:45, Fiera di Padova), sempre all’insegna di una socialità conviviale mirata al sostegno a opere di carità, di pace. Un obiettivo che di questi tempi sembra ancora più lontano, negato da egoismi, prepotenze, aggressioni disumane che stanno minacciando concretamente le vite di tutti.
“La pace è una via umile. Percorriamola insieme” è il titolo di questa edizione 2025, che richiama direttamente il monito recentemente lanciato da papa Leone XIV (“la pace non è un qualcosa di ideale e teorico, ma ha bisogno di concretezza e di azione”), a ricordo che l’impegno di ognuno può vincere l’indifferenza carsica che sta erodendo un indispensabile senso di civiltà e giustizia, quel percorso condiviso che il titolo della Cena richiama.
“La cooperazione e l’aiuto allo sviluppo mettono al centro la dignità della persona e l’importanza di un rapporto autentico tra le persone – dicono gli organizzatori della Cena -. La vera carità non si limita all’assistenza materiale, ma genera un incontro che può dare speranza e senso alla vita di chi riceve e di chi dona. È in questo incontro che si manifesta la carità più vera, quella che porta con sé una promessa di cambiamento duraturo, educando e valorizzando la persona”.

“Il titolo della Cena ’25 – ha detto Enea Simonato, presidente dell’Associazione Cena di Santa Lucia – è un tema attuale ed urgente per tutti coloro che desiderano una pace autentica, che può nascere dal proprio quotidiano e non solo dalle grandi dichiarazioni. Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, che dagli anni ’90 vive a Gerusalemme, e anche quest’anno ci porterà il suo saluto online, ha detto che i grandi non potranno mai realizzare la pace, se i piccoli non la vivono già.
Per avere la pace, non basta denunciarne l’assenza: occorre il coraggio di costruirla, nonostante tutto. Intendiamo affermare che la pace ha bisogno di un cuore che accolga: quindi prima delle tregue diplomatiche, c’è bisogno della pace del popolo, che è fatta di azioni, di incroci, di sguardi, di abbracci. La Cena di Santa Lucia ben si inserisce in questo percorso perché fin dalla sua nascita è stata pensata come evento di relazione e di amicizie che si rinsaldano, collettore di storie, proposte, opportunità”.
I fondi raccolti con la Cena (già raccolti quasi due milioni di euro) andranno a sostenere le iniziative di solidarietà e sviluppo della Campagna Tende di AVSI (Associazione volontari per il servizio internazionale, una delle ONG italiane più longeve e dinamiche) in Palestina, Ucraina, Libano, Siria, Giordania, per offrire supporto a scuole e minori, per garantire istruzione e speranza, per assicurare salute e risposte sanitarie, per favorire protezione e sostegno psicosociale.
Quest’anno sarà supportata anche un’iniziativa italiana, visto che alla Cena di Santa Lucia sarà presente anche l’associazione Famiglie per l’Accoglienza, realtà che si occupa su tutto il territorio nazionale di accoglienza familiare nelle forme dell’adozione, dell’affido, dell’ospitalità e della cura di minori e persone con disabilità. Uno dei progetti di AVSI 2025 è proprio in collaborazione con loro.
“Siamo lieti di partecipare alla Cena portando l’esperienza di migliaia di famiglie – precisa Luca Sommacal, presidente di Famiglie per l’Accoglienza – nuclei che hanno accolto gratuitamente giovani arrivati soli, sia africani che ucraini. In questi percorsi la famiglia affidataria diventa un punto stabile da cui ripartire. Sostenere questa commovente disponibilità significa contribuire alla diffusione concreta di una cultura di accoglienza e di pace, due valori connaturati nella storia della manifestazione padovana”.
Oltre all’intervento del Cardinale, sono previsti in Fiera i contributi di Giampaolo Silvestri, direttore generale di AVSI, che racconta la Campagna Tende ’25; di suor Laura Girotto, salesiana da decenni ad Adwa in Etiopia; di don Dante Carraro di Medici con l’Africa Cuamm e di Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione Sussidiarietà, che approfondirà il tema della Cena.
“C’è qualcosa di molto concreto e in linea con il tema della Cena – ha aggiunto Simonato – anche nel servizio che fanno i volontari: il loro mettersi a disposizione in qualche modo contribuisce a percorrere insieme questa via verso la pace. Una via umile, come dice il Papa. Forse di primo acchito è difficile associare la cena, evento sfarzoso, alla parola umiltà, penso tuttavia che la connessione sia nel senso del nutrire, proprio come l’humus: questo è un evento che nutre chi fa del bene e chi poi ne beneficerà a chilometri di distanza.
Siamo riuniti tutti insieme per fare un gesto importante, sia chi partecipa alla cena sia chi presta servizio, uno senza l’altro non produrrebbe questo inizio di pace, non completerebbe l’obiettivo, la strada va percorsa insieme”.
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