Anche questo mese l'ISTAT ha inviato il questionario relativo al censimento delle imprese. L'obbligo di compilarlo coinvolge le PMI.
Ogni trimestre l’ISTAT invia un questionario relativamente al censimento delle imprese. La compilazione del documento è obbligatoria per Legge, e coinvolge soprattutto le piccole e medie aziende che sono attive sul territorio italiano.
L’Istituto Nazionale di Statistica del Piemonte e della Valle d’Aosta vuole acquisire più informazioni possibili sulle attività delle PMI, potendo comprendere su che trend viaggia la Penisola e quali eventuali criticità dovrebbero essere risolte.
Tutto sulla 3° Edizione del censimento delle imprese
Il censimento delle imprese a carico dell’ISTAT è arrivato alla 3° edizione. Come al solito l’Istituto a carattere Nazionale ha provveduto ad inviare il modulo che poi dovrà esser compilato e consegnato nei tempi prestabiliti.
La rilevazione avrà una durata medio lunga, concludendosi a marzo prossimo (2026). Ogni informazione raccolta ha chiaramente un suo scopo, che osserveremo e discuteremo nei dettagli.
Grazie ai dati individuali che l’ISTAT vuol raccogliere dalle piccole e medie imprese, si vuol costruire la panoramica ideale del sistema produttivo e logistico della Penisola italiana. In particolar modo è possibile conoscere tutte quelle potenzialità e criticità che richiederebbero interventi mirati.
Obiettivo per obiettivo
Il censimento non si limita a conoscere il numero di aziende italiane attive o meno sul territorio, ma è una possibilità in più per poter comprendere le tecnologie utilizzate (compresa la AI), i processi produttivi a carattere internazionale, le relazioni tra le filiere e l’approccio con le risorse umane.
L’ISTAT vuole migliorare la qualità dei registri definiti “statici” delle aziende, in particolar modo quest’anno saranno chiamate a compilare il questionario ben 265.000 realtà attive sia nel settore “servizi” che nell’industria.
L’obbligo spetta a due fasce aziendali differenti. La prima fa capo alle PMI che hanno più di 20 risorse impiegate in azienda, mentre la seconda – ma basandosi soltanto su campioni random – verso imprese con meno personale (compreso tra minimo 3 e massimo 19 addetti).
Per chi fosse approfondire l’Istituto ha pubblicato un video sport su YouTube ricco di dettagli e approfondimenti.
