“Centrodestra potrebbe vincere le Elezioni Europee”/ Ecfr: “In testa in 9 stati. Von der Leyen determinante”

- Lorenzo Drigo

Elezioni Europee 2024: gli ultimi sondaggi di Ecfr disegnano un futuro sempre verso il centrodestra per la maggioranza, ma rimane determinante la ricandidatura di Ursula von der Leyen

europa ue parlamento 1 ansa1280 640x300 Il parlamento europeo a Strasburgo (Ansa)

Lo European Council on Foreign Relations (Ecfr) ha pubblicati i suoi ultimi sondaggi sulle Elezioni Europee 2024 che entreranno nel vivo del voto nella giornata del 9 giugno. Dai dati raccolti, lo scenario che si prospetta post-voto potrebbe essere piuttosto simile all’attuale, almeno dal punto della coalizione di maggioranza, ma si assisterà anche ad un’ascesa sempre più importante dei partiti populisti e di quelli di centrodestra.

Per ora, tuttavia, si tratta solamente di ipotesi, anche se gli analisti tendono ad esludere, almeno per le Elezioni Europee, possibili ribaltoni dell’ultimo minuto, ma non per questo la partita va considerata già chiusa a distanza di 5 mesi dal voto effettivo. Infatti, i liberali sembrano essere destinati a perdere numerosi seggi, con l’esito che potrebbe formarsi una nuova coalizione di maggioranza, che per ora appare essere ancora del tutto ignota. Inoltre, nelle Elezioni Europee rimane centrale, per la definizione degli esiti, la scelta di Ursula von der Leyen di ricandidarsi o meno, attesa entro la data ultima del 21 febbraio. L’attuale presidente, infatti, potrebbe far pendere l’ago della coalizione da un lato, piuttosto che da un altro, determinando quali partiti affiancheranno il Pep, considerato il favorito.

Lo schema del Parlamento UE dopo le Elezioni Europee

Dai sondaggi dell’Ecfr sulle Elezioni Europee emerge, insomma, un quadro di maggioranza piuttosto simile all’attuale. Il Partito Popolare Europeo potrebbe ottenere 173 seggi, mentre ai Socialisti ne andrebbero 131. Cambia, invece, il peso dei liberali di Renew Europe che potrebbero passare a 86 seggi, mentre Identità e Democrazia (che include Lega, AfD e Le Pen) passerebbe dagli attuali 68 a 98. Il Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (di cui fa parte Meloni) dovrebbe attestarsi a quota 85, mentre i Verdi scenderebbero a 61 e le sinistre ne guadagnerebbero complessivamente 44.

A conti fatti, insomma, alle Elezioni Europee potrebbe riconfermarsi l’attuale schema socialisti, popolari e liberali, che sarebbe attorno ai 390 voti su una maggioranza fissata a 361. In questo, tuttavia, si dimostrerà importante la scelta di von der Leyen di ricandidarsi, facendo da collante tra le forze. Tuttavia, molto dipende anche dai voti che effettivamente i liberali perderanno nei prossimi mesi. Se il peso diminuisse, von der Leyen potrebbe puntare al sostegno della delegazione di Forza Italia (stimata a 27 voti). Il centrodestra, invece, allo stato attuale alle Elezioni Europee potrebbe ottenere complessivamente 344 seggi, ma in questo caso va calcolato l’eventuale peso che Id otterrebbe dall’insuccesso dei liberali e dei verdi che potrebbe diventare determinante, anche a fronte della delegazione di FdI.





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