Dubbi e indagini sul movente dell'attentato a Charlie Kirk: dopo l'arresto di Tyler Robinson nello Utah cosa sappiamo, dalle armi alle chat
SI INDAGA ANCORA SUL MOVENTE DELL’ATTENTATO A CHARLIE KIRK DOPO L’ARRESTO DI TYLER ROBINSON: COSA SAPPIAMO FINORA
Una vittima – l’attivista di destra Charlie Kirk -, un arresto – il giovane Tyler Robinson, con famiglia “MAGA” ma con compagno trans – e tanti misteri sul movente di un attentato politico che sta sconvolgendo l’America: nel weekend dopo i funerali del 31enne ispiratore di tante battaglie repubblicane, al di là delle vicende politiche e degli attacchi tra destra e sinistra (non solo negli USA, ndr), resta l’incertezza su cosa davvero possa aver portato il presunto killer che si è consegnato alla polizia dello Utah ad commettere un delitto tanto atroce.
Non solo infatti l’abilità da cecchino per colpire Charlie Kirk durante il suo consueto dibattito all’aperto nei campus universitari, ma anche la furbizia e velocità nello scappare da polizia e FBI per diversi giorni dopo l’attentato: la scritta “Bella Ciao” trovata ad esempio sui proiettili, assieme all’incitamento per “uccidere il fascista” ha chiaramente un connotato politico, ma potrebbe anche emergere dalla cultura “nerd” del gamer Tyler Robinson.
Dentro una famiglia profondamente repubblicana emerge come il figlio abbia manifestato un’antipatia per Kirk solo di recente, dichiarando a tutti di voler andare all’evento pubblico dell’attivista davanti alla Utah Valley University di Orem. Da qualche ora sappiamo anche che Tyler Robinson, su cui dovranno partire gli interrogatori già nella prossima settimana, aveva un compagno transgender con cui condivideva la stanza nell’appartamento e che ora è al setaccio dell’FBI per comprendere di più circa le probabili cause dell’assassinio di Charlie Kirk.
“SARÀ STATO IL MIO SOSIA”: LA BATTUTA INQUIETANTE DEL PRESUNTO KILLER DI KIRK
È proprio da quello che emerge nelle prime indagini sulla vita personale di Tyler Robinson (rilanciato stamane da Axios, citando fonti di indagine) che emergono alcune chat sulla piattaforma Discord scambiate con il presunto compagno trans nelle ore immediatamente successive alla morte di Charlie Kirk: quando infatti gli viene fatto notare che potrebbe assomigliare al primo identikit emerso dopo l’attentato, il 22enne originario dello Utah scherza in chat sottolineando come sia in realtà il suo sosia, il suo «dopplenganger» che cerca «di mettermi nei guai».
Sempre sulla piattaforma continuano le battute sul fatto di non andare a mangiare in un McDonalds, scherzando sull’arresto di Luigi Mangione (il killer del manager di Manhattan): «Meglio anche liberarmi di questo Manifesto e della copia esatta del fucile che tengo», ribadisce Robinson in quello che sembra uno scherzo ma che riletto oggi parrebbe un tentativo di depistaggio del reato da lui effettivamente commesso.
Restano diversi i misteri sulla morte di Charlie Kirk, anche se il movente della rabbia e vendetta per le diverse tesi portate dall’attivista sulle persone LGBTQ potrebbe essere il principale secondo gli investigatori: nei video che ora invadono il web si possono scorgere diversi dibattiti in cui Kirk ammette di non condividere la “manifestazione pubblica” di ciò che si fa in camera a letto, anche se diversi giovani trans o “non binari” hanno anche ammesso che nel loro dialogo-scontro con Kirk si è sempre parlato con chiarezza delle opinioni pur differenti senza che questo portasse alcun tipo di violenza.