CHICO FORTI, VIDEO INTERVISTA IN CARCERE/ Video Iene, appello a Mattarella: “Aiutami”

- Emanuela Longo

Chico Forti, intervista esclusiva a Le Iene dal carcere: video. Condannato all'ergastolo per omicidio, lancia un appello a Mattarella e afferma di essere stato abbandonato dalle istituzioni

chico forti 2019 iene 640x300 Chico Forti a Le Iene

Chico Forti

parla a Le Iene dal carcere in cui è rinchiuso da vent’anni dopo la condanna con un processo che lascia molti dubbi e per un omicidio che lui continua a dichiarare di non aver commesso. «Mi sono reso conto che molto probabilmente la giustizia americana non è quella che pensavo fosse. Alcuni giurati sono stati messi in qualche modo sotto pressione. Le mie parole erano inascoltate», ha dichiarato in merito alla sua reazione dopo la condanna. Quando gli fu chiesto se avesse qualcosa da dire pronunciò solo: «Sono senza parole». Chico Forti ha quindi spiegato qual è la sua quotidianità: «Cerco di vivere una vita normale per questo ambiente. Lavoro moltissimo, faccio un po’ tutto. Più mi impegno e ho meno tempo per pensare e intristirmi. Non ti abitui, ma ti adatti. Mi sento in una fase di stasi, di sospensione della mia vita. Mi hanno messo catene e recinzioni, ma non mi hanno cambiato». Quando si parla degli amici e della madre si commuove: «Se non fosse per loro, non sarei qui». E sulla madre: «Mia madre è la mia roccia». Invece sui figli: «So che sono cresciuti e che sono cresciuti bene». L’ex moglie si è rifatta una vita: «Era quello che volevo, sapevo che la mia era una battaglia lunga». Il distacco, cioè il loro trasferimento alle Hawaii, è stato utile per loro. Non mancano accuse alle istituzioni italiane: «Mi sono sentito abbandonato dalla politica. Potevano fare qualcosa per me. Ci sono stati politici che hanno provato a fare qualcosa e che non ce l’hanno fatta. Non chiedo carità, ma giustizia». Infine, lancia un appello a Mattarella: «Studia il mio caso, non sentire solo quello che ti dicono gli altri. Se hai la possibilità di correggere uno sbaglio…». (agg. di Silvana Palazzo)

CHICO FORTI, GASTON ZAMA VOLA IN FLORIDA

Per la giustizia americana, Chico Forti, nostro connazionale arrestato 20 anni fa con l’accusa di omicidio, deve morire in carcere. L’uomo è stato infatti condannato alla pena dell’ergastolo accusato di aver ucciso Dale Pike il 15 febbraio 1998 a Miami. Da allora Chico si trova rinchiuso in un carcere di massima sicurezza negli Stati Uniti, pur essendosi proclamato sempre innocente. La trasmissione Le Iene, da settimane è tornata sul controverso caso grazie ad una complessa inchiesta condotta da Gaston Zama che è volato fino a Miami per fare chiarezza sulla vicenda e soprattutto per intervistarlo. Nella puntata di oggi della trasmissione di Italia 1 – l’ultima dell’anno – assisteremo all’intervista a Chico Forti dal carcere. Il nostro connazionale ancora oggi, un ventennio dopo la condanna, continua a parlare di uno dei più grandi errori giudiziari. In effetti sono numerosi gli aspetti della vicenda che non tornano anche se per la legge americana si può condannare qualcuno solo “al di là di ogni ragionevole dubbio”. I dubbi invece si sono moltiplicati nel tempo portando a sospettare della reale colpevolezza di Forti.

CHICO FORTI, INTERVISTA IN CARCERE A LE IENE

I troppo dubbi hanno spinto l’inviato de Le Iene, Gaston Zama, a volare fino a Miami fine di parlare con il protagonista di questa assurda vicenda e ci è riuscito. Nel nuovo appuntamento in onda nella prima serata di oggi, vedremo l’importante intervista a Chico Forti, in attesa dello speciale del prossimo 23 gennaio sulla vicenda che continua a sconvolgere l’Italia ma anche gli stessi Stati Uniti. A portare alla sua condanna sarebbero state le varie bugie che di fatto Chico Forti aveva raccontato e la sabbia trovata nella sua auto. Eppure sono molteplici gli elementi mai messi in discussione nel corso del processo: l’interrogatorio senza registrazioni audio e video, gli errori sui tabulati, la presunta truffa a Tony Pike, la mail di Sale in cui non si parla della presunta truffa, l’orario preciso della morte della vittima nel referto dell’autopsia, solo per citarne alcuni. Indipendentemente dall’innocenza o colpevolezza di Chico Forti, da quanto emerso sorgono dubbi sul modo in cui sarebbe stato condotto l’intero processo. La giuria aveva davvero a disposizione tutti gli elementi per poter scongiurare ogni ragionevole dubbi?

LA TESTIMONIANZA DI UNA GIURATA

Tante le testimonianze raccolte nel corso dell’inchiesta de Le Iene su Chico Forti e ad accomunarle sembrano essere sempre i medesimi dubbi. A gettare ulteriori ombre è poi stata Veronica Lee, una delle giurate. “Tutto il processo è stata una cazzata”, ha commentato. “Molte informazioni non sono arrivate in quel tribunale. Ricordo anche di essere stata bullizzata dagli altri giurati perché credevo ci fosse un ragionevole dubbio”, ha raccontato all’inviato de Le Iene. La giurata aveva raccontato, 20 anni dopo: “Mi sono sentita così male quando sono rientrata in aula per dare il verdetto. Non riuscivo neanche a guardarlo negli occhi. Mi sentivo come se l’avessi completamente deluso. Se ci fossero state più persone a pensarla come me, che erano più forti, lui non sarebbe lì adesso. Nessuno voleva ascoltarmi. Sono una madre adesso, non riesco a immaginarmi i suoi bambini stare senza il loro padre. Mi sento così male per lui, deve essere così difficile”.

CLICCA QUI PER IL VIDEO DELL’INTERVISTA A CHICO FORTI







© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultime notizie di Cronaca

Ultime notizie