La Chiesa di Belforte del Chienti al centro di una querelle dopo che è stata aperta a seguito di un acquazzone: ecco cosa è emerso
In queste ultime ore è scoppiato il caso della chiesa profanata, il luogo sacro di Belforte del Chienti che negli scorsi giorni è stato oggetto di un gesto che non è piaciuto al parroco dello stesso. Come riferisce il quotidiano online Open, nel corso della festa del paese suddetto in provincia di Macerata, nelle Marche, è arrivato all’improvviso un forte temporale e molte persone, per trovare riparo, si sono rifugiate appunto presso la chiesa. Tutto merito, o colpa secondo il parroco, di un uomo che era in possesso delle chiavi della stessa chiesa e che visto l’improvviso acquazzone ha ben pensato di aprire le porte della chiesa di Sant’Eustachio alle persone presenti, per fare in modo che si riparassero.
Il problema è che, come spesso e volentieri accade in queste situazioni, se la maggior parte dei presenti si è comportata in maniera dignitosa, alcuni hanno continuato a mangiare e bere fra i banchi della Chiesa, un comportamento ovviamente non consono con un luogo sacro. Indignati Don Leonard Mbolaniaina, amministratore parrocchiale e Francesco Massara, arcivescovo di Camerino, che attraverso la pagina Facebook ufficiale della parrocchia hanno espresso il loro disappunto, spiegando senza troppi giri di parole che la chiesa era stata “profanata”, decidendo poi di chiuderla fino a nuove direttive. Per la diocesi non si è trattato di un riparo dalla pioggia bensì di un luogo di bivacco: “E’ stata turbata la sacralità del luogo”, sottolinea monsignor Massara, ricordando che le persone non sono entrate per ripararsi dalla pioggia, trasformando quel luogo sacro “in una sala da pranzo”.
CHIESA BELFORTE PROFANATA, PRIMA LA CHIUSURA POI SI ANNUNCIA LA RIAPERTURA
La Chiesa il giorno dopo era perfettamente pulita, ma le porte sono rimaste chiuse con la messa domenicale che è stata trasferita presso la Chiesa di San Giovanni. “Non si tratta di una presa di posizione politica”, ha voluto sottolineare don Leonard commentando la chiusura al termine della messa, “E’ solo rispetto per un luogo sacro”. La notizia è corsa veloce sul web e sui social e sono stati molti coloro che l’hanno commentata, fra chi si è detto d’accordo e chi invece ha espresso le proprie perplessità in merito a questo gesto ritenuto un po’ eccessivo.
In ogni caso la vicenda ha avuto un lieto fine visto che, come riferito dal Corriere Adriatico in queste ore, la chiesa di Sant’Eustachio riaprirà nella giornata di domenica, celebrando nuovamente la messa. Prima della riapertura sarà celebrata una messa riparatrice, poi dal 2 agosto i fedeli potranno tornare a sedersi sui banchi. La decisione di chiudere quel luogo, fa notare ancora il Corriere, la si deve anche per via dell’alto valore architettonico dello stesso, tenendo conto che al suo interno vi si trova un’opera di Giovanni Boccati, pittore di Camerino, il “maestoso polittico”.
CHIESA BELFORTE PROFANATA, LE OPERE PREZIOSE AL SUO INTERNO
Venne realizzato nel 1468 ed è un dipinto immenso, alto 4,83 metri e largo 3,32, composto da ben 12 pannelli tutti contornati da una cornice dorata. Si tratta quindi di un’opera di inestimabile valore (raffigura la Madonna su un trono con i Santi attorno) oltre ad altre sempre all’interno dello stesso luogo, che giustamente andavano preservate per il rischio che potessero essere in qualche modo danneggiate, come ad esempio la statua di San Sebastiano, risalente addirittura al Medioevo.
In ogni caso la vicenda sembra ormai giunta alla conclusione con la riapertura delle porte fissate a domenica prossima, e siamo certi che quando si presenterà un nuovo acquazzone il custode delle chiavi di Sant’Eustachio ci penserà due volte prima di riaprire le porte. Il problema è che spesso e volentieri un gesto di aiuto e di solidarietà viene sempre “scavalcato” con molte persone, purtroppo maleducate, che se ne approfittano non capendo l’importanza di ciò che è stato fatto: bastava semplice sostare in piedi o seduti composti, in attesa che la pioggia fosse passata, e non si sarebbe venuta a creare alcuna polemica.
